La sfida di Tourist in Naples: “Difendere Napoli dai pregiudizi suscitando interesse”
Quando l’amore per la propria Città è più forte di qualsiasi altra cosa si è disposti a fare di tutto pur di valorizzarla e mostrarla nella maniera più veritiera possibile senza alcun filtro. Negli ultimi mesi si sta facendo strada nel mondo dei social e del turismo una giovane ragazza del Napoletano: Maddalena Erpete. Il suo amore e la sua voglia di descrivere le bellezze napoletane l’hanno spinta a fondare un progetto giovane e innovativo: Tourist in Naples. La dedizione e la passione per questa rivincita personale sono evidenti dalle sue parole nell’intervista che segue:
– Come nasce il progetto di Tourist in Naples?
Il progetto di Tourist in Naples nasce da un desiderio personale di voler difendere la mia città: Napoli. Oltre che difendere Napoli, un altro mio obiettivo era quello di proteggere la Campania da una serie di pregiudizi e cercando di conciliare il mio amore per le lingue straniere. Ho fuso queste due passioni con la nascita di Tourist in Naples per mostrare Partenope a tutti i turisti.
– Da dove parte l’idea di Tourist in Naples?
Per la precisione nasce un giorno mentre io e il mio fidanzato stavamo passeggiando per le strade del Centro Storico nel periodo Natalizio. Ci accorgemmo di questo forte flusso cittadino e turistico disorientato, dato che non sapeva effettivamente dove andare e cosa visitare. Proprio in quel preciso istante ci chiedemmo: “Perché non creare un progetto inerente al turismo?”. Il mio ragazzo, dopo una serie di confronti e di ricerche, mi suggerì di chiamarlo “Tourist in Naples”. Successivamente ho pensato di includere in questo progetto anche mio fratello Giuseppe, dato che anche lui parla benissimo lo spagnolo e viaggiando spesso ha una mentalità molto aperta. Ho scelto lui perché sin da subito ho pensato che potesse arricchire il mio progetto sia da un punto di vista linguistico che mentale, dato il suo modo di vivere e di vedere le cose.
– Tourist in Naples ha un target preciso di turisti?
Hai toccato un tema abbastanza delicato dal momento che ci siamo resi conto che Tourist in Naples abbraccia una fascia d’età compresa tra i 25 e i 35 anni, insomma un target giovanile. Ovviamente questo non nega che in futuro questo progetto possa abbracciare una categoria di persone più anziane, questo perché abbiamo in mente di creare dei tour non solo a Napoli, ma lungo la Costiera Amalfitana e le Isole. I tour che vogliamo organizzare sono sia rivolti a giovani, che ci seguono attualmente tramite i canali social, che a persone adulte che hanno bisogno comunque di un tour rilassante piuttosto che stressante, con tutte le comodità necessarie per visitare i posti che desiderano. Speriamo che tutto questo possa abbracciare sempre di più una vasta categoria di persone. Colgo anche l’occasione per precisare un aspetto: Tourist in Naples è un progetto che attualmente è disponibile soltanto in due lingue cioè: Inglese e Spagnolo. Questa scelta è dovuta ad una questione puramente pratica dal momento che sono le lingue maggiormente parlate in tutto il mondo. Ci siamo accorti che la maggior parte dei turisti che giungono in Campania parlano queste lingue anche se stiamo ampliando questo settore includendo più lingue con diverse persone che collaboreranno con noi e che praticano idiomi diversi da quelli riportati sulle nostre pagine mediatiche proprio per raccogliere un bacino di utenza più vasto e per dare più dinamicità al progetto.
– Quali sono state le sfide che avete affrontato?
Le sfide iniziali hanno riguardato la questione relativa al mettere in pratica e girare questi video che pubblichiamo, dal momento che le persone ti guardano, sono curiose e aggiungi anche la sfida dell’imbarazzo che è stato lo scoglio principale. Calcola che Napoli è una città molto affollata e caotica e non esiste nessun luogo desolato ed è per questo che tutto ciò è stato complesso. Successivamente altra sfida è stata la realizzazione del progetto ovvero conciliare due intenzioni: difendere Napoli dai pregiudizi e accogliere turisti. Ammetto che non è stato molto facile perché diffondere l’informazione in maniera oggettiva e allo stesso tempo portare i turisti ad apprezzare la nostra Città non è un compito semplice dato che dobbiamo mantenere sempre un certo grado di professionalità.
– A proposito di sfide, com’è stato mettere in piedi questo progetto durante il periodo di pandemia dovuto al Covid-19 e quali sono state le difficoltà e i risvolti?
La pandemia ha inciso sullo sviluppo del progetto dato che avevamo un programma ben preciso che con la diffusione del virus non si è potuto applicare. Ho realizzato anche dei video su Instagram dove annunciavo che questa produzione era stata bloccata perché pensavamo che pubblicare dei video della nostra città, realizzati prima della pandemia, poteva risultare inadeguato e inappropriato dal momento che questi incitavano a visitare Napoli e i suoi segreti. Quindi sentendoci inappropriati abbiamo deciso di chiarire questa situazione difficile via social. Però non tutti i mali vengono per nuocere dal momento che dal punto di vista progettuale questo virus ha rappresentato una prospettiva di crescita perché abbiamo avuto modo di allestire il sito in maniera adeguata e più innovativa possibile. Infatti proprio durante il periodo di reclusione è nata la rubrica “The Neapolitans Space” cioè un collage di video girati in maniera spontanea da persone che hanno deciso di abbracciare il progetto esponendo delle informazioni e curiosità sulle attrazioni di Napoli. Sono gli stessi Napoletani a comunicare ai turisti l’amore per la città nel miglior modo possibile.
– Infine, come pensi che le persone abbiano accolto “Tourist in Naples” e credi che possa essere esteso oltre i confini regionali?
Bella domanda. In primis abbiamo ricevuto tantissimi complimenti da diversi enti, come ad esempio il Movimento Borbonico Napoletano e da differenti attività commerciali. Ci siamo resi conto che questa idea è apprezzata molto dai Napoletani e dai Campani. Ovviamente noi facciamo questa cosa soprattutto per essere apprezzati dai turisti mettendo a disposizione il nostro bagaglio a loro favore sperando che questo progetto prenda vita in un bacino straniero sempre più vasto proprio per trasmettere i valori e l’amore per la nostra città e soprattutto guidandoli nella scelta delle cose da vedere in maniera spontanea in modo che nasca in loro il desiderio di visitare Napoli con un periodo di permanenza molto più lungo dei soliti due e tre giorni. Infine sono consapevole di non poter cambiare la panoramica dei flussi turistici, ma se posso suscitare interesse intendo provarci lo stesso per creare quella voglia di voler scoprire i segreti e le curiosità di Napoli.