In arrivo il caldo africano
E’ notizia proprio di questi giorni, pubblicata anche dal quotidiano Repubblica, che questa prima parte d’Estate è stata piuttosto anomala e soprattutto senza afa, un vero enigma se solo si pensa alle ultime stagioni, contraddistinte dal caldo africano per gran parte dei tre mesi.
Attenzione però, con l’inizio di agosto, tuttavia, la cuccagna potrebbe finire!
Facciamo il punto della situazione mettendo in luce i motivi di questo strano inizio e le prospettive per il prossimo futuro, grazie agli ultimi aggiornamenti del Centro Europeo.
Il mese di giugno e buona parte dell’attuale luglio sono trascorsi all’insegna di temperature spesso al di sotto delle medie e di frequenti break temporaleschi, quanto meno sulle nostre regioni settentrionali e su parte di quelle centrali. E’ sembrato quasi di essere tornati alle estati degli anni ’70 e ’80 e di fatto, almeno per il momento, la stagione attuale è la più fresca degli ultimi cinque anni.
La media delle temperature, calcolata dal 1° giugno al 19 luglio, ha fatto registrare un deciso calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con scarti fino a 3°C in meno in diverse città del Centro-Nord. Circa 1,5/2°C in meno invece al Sud e sulle due Isole maggiori, dove comunque si suda meno degli anni scorsi.
Ma come si spiega questo mistero in tempi di cambiamenti climatici e riscaldamento globale?
Da più parti è emersa la teoria secondo cui gli effetti del lockdown, dovuto all’emergenza coronavirus, possa aver influito sulle vicende climatiche. La prestigiosa rivista scientifica Nature ha calcolato durante il lockdown una diminuzione globale di CO2 del 17% e del 27,7% in Italia, che si ridurrà nell’anno a un misero 4 o 5%. Troppo poco. Con il fermo dei veicoli e delle industrie è diminuito lo smog perché gli inquinanti se ne vanno, ma non l’effetto serra in quanto, i gas climalteranti (CO2 appunto) permangono per centinaia di anni. Di conseguenza, la diminuzione di CO2 potrà avere effetto nel lungo tempo, non subito, ragion per cui il riscaldamento globale prosegue imperterrito, toccando punte mai registrate
La vera motivazione dell’andamento di questo primo spezzone d’estate è da ricercare in una particolare configurazione a livello sinottico presente a scala emisferica. In confronto agli ultimi anni, finora ha prevalso infatti l’anticiclone delle Azzorre, più mite rispetto al famigerato africano, responsabile delle ondate di calore più roventi.
L’afa, quel caldo appiccicoso che non ci fa dormire la notte, è causata dal movimento di masse d’aria caldissima che, attraversando il bacino del Mediterraneo, si arricchiscono di umidità. Questa dinamica atmosferica è mancata quasi completamente, almeno per il momento.
Ma la “cuccagna” continuerà anche ad agosto oppure no?
Ebbene, la risposta è NO. E’ infatti confermato che i primi giorni del prossimo mese segneranno un punto di svolta rispetto a un inizio d’estate piuttosto zoppicante e verosimilmente ci traghetteranno verso una fase decisamente più caldo e stabile.
La ratifica di questa ipotesi arriva dalle ultime carte stagionali del Centro Europeo che “vedono”, per la prima decade di agosto, anomalie di temperature fino a +3°C rispetto alle medie climatiche di riferimento. Ricordiamo che solo fino a qualche settimana fa tali anomalie positive erano previste nell’ordine, al massimo, di +0,5°C.
La causa è da ricercarsi proprio nel ritorno di quell’anticiclone africano che dal deserto del Sahara invierà masse d’aria bollenti, provocando alti tassi di umidità. Ciò si tradurrà verosimilmente in quelle ondate di caldo che fino ad ora sono risultate quasi del tutto assenti, con punte massime di temperatura pronte a schizzare ben oltre i 35°C, soprattutto in Valpadana, sulle zone interne delle due Isole maggiori e su parte del Centro-Sud.