“E’ solo una ferita”: muore per una setticemia a 23 anni due giorni dopo la dimissione dal pronto soccorso

La vicenda accaduta a Guidonia, ha scosso l’Italia e causato accese discussioni sui social media. Un 23enne si è fatto male a una gamba scavalcando una recinzione, e due giorni dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso è spirato a causa di una setticemia causata dall’infezione. Nello specifico, il ragazzo si trovava a cena con due amici a un ristorante di Tivoli. A fine pasto però la bravata: i tre non hanno intenzione di pagare il conto, e parte così un alterco con i camerieri. Le discussioni si fanno sempre più accese, e la situazione inizia a degenerare. Da qui la decisione del giovane di fuggire: scappando però, mentre scavalca una recinzione, rimane trafitto in uno spuntone di ferro. Tra il dolore lancinante e l’impossibilità di muoversi, i camerieri del ristorante aiutano il 23enne infilzato in una gamba, che viene prontamente portato in ospedale. Mentre i due amici vengono arrestati dai carabinieri, i sanitari del pronto soccorso dell’Ospedale di Tivoli curano le ferite al ragazzo e lo lasciano andare: 10 giorni di prognosi. Tuttavia, nelle 24 ore successive, le condizioni del giovane peggiorano sensibilmente, e perciò i famigliari lo portano all’ospedale San Camillo di Roma. Ma niente da fare, il giorno successivo il giovane perde la vita a causa di una setticemia. Tuttavia sui tragici fatti, gli inquirenti sospettando un nuovo caso di malasanità, hanno aperta un’inchiesta con l’accusa di omicidio colposo.

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