Civiltà Cattolica – Sette immagini di Papa Francesco per il post Covid-19
Civiltà Cattolica, rivista della Compagnia di Gesù, ha pubblicato recentemente un servizio su “Una nuova immaginazione del possibile” – Sette immagini di Francesco per il post Covid-19. La rivista è tra le più antiche esistenti nel panorama culturale italiano, diretta dal 1° ottobre 2011 dal gesuita Padre Antonio Spadaro, con pubblicazione quindicinale, con sede in Roma nella Villa Malta di Via Porta Pinciana, n. 1 e fu fondata a Napoli, da un gruppo di gesuiti, con uscita del primo numero stampato in 4.200 copie il 6 aprile del 1850 (si resero necessarie ben sette ristampe), in una piccola tipografia ubicata nel cortile di Via San Sebastiano. Dopo pochi anni la tiratura salì a ben 13.000 copie, numero notevolissimo per quei tempi, tanto che il tipografo dovette acquistare dall’Inghilterra una nuova macchina stampante veloce in sostituzione di quella per la stampa a mano. Attualmente la tiratura della rivista è sulle 14.000 copie ed è sempre in forma cartacea, viene inviata in abbonamento postale ed è in vendita nelle più importanti librerie cattoliche e in altre librerie maggiori.
Papa Francesco giovedì 9 febbraio u.s. ha incontrato, nel suo studio del Palazzo Apostolico, i responsabili della Compagnia di Gesù e il collegio di scrittori di “Civiltà Cattolica” e ha proposto loro tre parole guida: inquietudine, incompletezza e immaginazione e in riferimento all’ultima parola ha affermato “Questo, nella Chiesa e nel mondo, è il tempo del discernimento che si realizza (…) guardando i segni, ascoltando le cose che accadono, il sentire della gente che conosce la via umile della cocciutaggine quotidiana, e specialmente dei poveri. La sapienza del discernimento riscatta la necessaria ambiguità della vita (…).
Padre Spadaro scrive, altresì, che Papa Francesco il 27 marzo 2020, in Piazza San Pietro, completamente vuota e luogo della tradizionale benedizione Urbi et Orbi, ha pronunciato significative parole accompagnate dal suono delle campane, misto a quello delle ambulanze: il sacro e il dolore e ha esclamato “Da settimane sembra sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città e si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti” e in riferimento a tali espressioni il Direttore di Civiltà Cattolica scrive “Dunque: le fitte tenebre ci fanno trovare il coraggio dell’immaginazione” e ribadisce che il Papa ha evidenziato che proprio questo tempo segnato dalla crisi, legato alla pandemia da Covid-19 è “un tempo prezioso per trovare il coraggio di una nuova immaginazione del possibile, con il realismo che solo il Vangelo può offrirci”. Papa Francesco nell’intervista rilasciata al Direttore di Civiltà Cattolica – n. 4080, 20 giugno/4 luglio 2020, pagine 567-580 – ritorna sui concetti espressi e descrive sette immagini/figure per il post pandemia: la barca nella tempesta, la fiamma nuova nella notte, il sottosuolo e i monti, la guerra dei poeti, l’unzione profumata del servizio, la finestra e <la società della profilassi>, la pandemia come metafora per comprendere il mondo.
Padre Spadaro in riferimento a tanto scrive che “Con le sette immagini Francesco ha indicato una ferma fiducia nell’uomo, nella sua ragione – che sa anche comprendere i problemi – e nella sua capacità di agire con competenza e determinazione, (…). Il compito per la Chiesa è essere <ospedale da campo>, curare e guarire le ferite dell’umanità. I credenti non sono chiamati a moltiplicare parole pie, ma a dare soluzioni evangeliche, mosse e ispirate dalla Rivelazione (…). Questo è il tempo di un mondo diverso, che richiede sia il riconoscimento della vulnerabilità globale sia l’immagine propria del realismo evangelico”.