La più bella del mondo: la Vespucci approda a Castellammare per una pausa

Ricopre due terzi del pianeta e riveste un ruolo fondamentale per l’esistenza ed il mantenimento di buona parte della vita sul nostro bel pianeta blu. È il mare, quell’immensa distesa d’acqua che da millenni conserva i segreti della vita nel nostro angolo d’Universo. Un legame particolarmente forte quello tra mare ed esseri umani, non solo dettato da ragioni meramente pratiche, di sopravvivenza direbbe Darwin, ma anche e soprattutto di complessa sinergia e simbiosi, tanto da esser sempre stato motore del fondamentale sviluppo di insediamenti, conoscenze e scambi commerciali o potremmo dire, più semplicemente, della Civiltà. Il mare è stato ed è la seconda casa degli Umani, ne ha permesso l’espansione e la prolificità nei più strategici luoghi del pianeta, ed ancora oggi rappresenta la principale ispirazione che ci spinge alla ricerca di altre forme di vita nello spazio. L’espressione più evidente, storica e tecnologica di questo strettissimo rapporto con le distese oceaniche, ma anche con fiumi, canali e laghi interni, è quella delle costruzioni navali, dell’invenzione e uso di gigantesche macchine capaci di solcare i mari di tutto il globo e diventare, come per la scoperta dell’America, il simbolo di epocali cambiamenti nella storia mondiale. Tra le navi che hanno segnato il percorso dell’Umanità poche sono ancora “attive”, in navigazione, e tra queste l’Italia ha la fortuna di conservarne una che ci invidiano davvero tutti. Signori parliamo della Amerigo Vespucci, la nave scuola più bella del mondo, un veliero vanto degli storici cantieri navali di Castellammare di Stabia (Na), varato nel lontano 1931 e quindi in procinto di compiere ben 90 anni di onorato servizio! Un veliero che non solo riesce ad affascinare gli occhi di chi guarda con una linea che sconfina nel tempo e nello spazio, con forme sinuose e colori perfettamente amalgamati in uno stile di incontestabile bellezza, ma che sintetizza pure un’importante porzione della nostra storia patria. Per fortuna custodisco gelosamente le foto di mio padre, marinaio dell’immediato dopoguerra che ebbe la fortuna di conoscerla come allievo, toccando con mano anche la sfortunata gemella, la Colombo, ceduta ai Sovietici nel 1949 nell’ambito degli accordi di riparazione con i paesi vincitori della Seconda guerra mondiale, semidistrutta da un incendio nel 1963 mentre vergognosamente trasportava legname per il blocco comunista, poi definitivamente demolita da sciagurati ideologi nel 1971. Conservo le foto di una felicità fatta di sudore, di cime, di ordini tesi a garantire la perfetta navigazione di una nave che va talmente oltre la leggenda che ancora oggi, in diverse occasioni, riceve gli onori dalle navi che la incrociano in navigazione. Famoso il saluto della Portaerei statunitense USS Independence che la incontrò nel Mediterraneo nel 1962, si fermò, le lasciò il passo come si usa in caso di onori militari e le inviò il messaggio in codice «Siete la nave più bella del mondo». Ma la Vespucci è anche l’orgoglio dei campani e della laboriosa comunità di Castellammare di Stabia, dove la Signora, nei giorni scorsi, ha potuto mostrarsi in tutta la sua avvenenza. È questa la casa della Vespucci, una città costiera campana che rese famosa la Flotta Borbonica e dalla quale furono varate numerose importanti navi tra cui, guarda caso, il grandioso vascello Monarca, i cui piani progettuali risultano alla base della costruzione della Vespucci e della Colombo, ovvero rappresentano l’ennesima eredità tecnica del “Regno del Sud” usata per dar lustro ad una Patria in cui ancora oggi esiste una irrisolta e odiosa «Questione meridionale». Ma oggi non è il tempo delle polemiche, non è il tempo delle questioni geopolitiche addirittura ribaltate da chi ha responsabilità storiche e continua a negarle. Oggi è il tempo di salutare la Signora che, di notte, si veste a festa con i colori della nostra bandiera. Il mio eterno e immutabile auspicio è che l’Italia possa diventare come la Vespucci. Una Signora, bella, unica, incontestabile, da rispettare, mai vecchia, sempre ben curata, madre di tanti figli che grazie alle sue pesanti cime hanno imparato la giusta moralità. Proviamoci….

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