Sequestrata un’autofficina meccanica abusiva per illeciti ambientali
Militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Marcianise, unitamente a personale specializzato del dipartimento dell’A.R.P.A.C. di Caserta, nel corso di attività finalizzata al contrasto dei reati in danno all’ambiente nell’ambito della problematica di emergenza ambientale della c.d. “Terra dei Fuochi”, si sono portati in agro del comune di Villa di Briano (CE), presso un immobile adibito al solo uso esclusivo di deposito per sosta autovetture.
In loco si è, invece, constatato l’esercizio abusivo di un’attività di autofficina di cui si dichiarava gestore un uomo di San Cipriano di Aversa (CE) dell’età di anni 44, rinvenuto mentre era intento a riparare un’autovettura ed in loco erano altresì presenti altre nove alcune delle quali già sottoposte a lavorazione ed un motociclo.
Sono state, inoltre, rinvenute le seguenti tipologie di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in diversi punti del capannone e su di un soppalco, senza alcuna identificazione circa la loro natura e tipologia, alcuni di essi anche miscelati tra di loro, nonché raggruppati in maniera disomogenea:
– oli per motori, ingranaggi e lubrificazione, oli motori esausti, filtri dell’olio e carburanti, filtri aria;
– parti meccaniche: alberi motore, semiassi, candele, bullonerie, dischi freni;
– motori intrisi di olio, alcuni dei quali completi di filtro olio, ammortizzatori e braccetti intrisi di olio, marmitte, raccordi in gomma e paraurti rotti, pneumatici fuori uso, batterie esauste al piombo, radiatori, etc.
L’area utilizzata per il deposito temporaneo dei rifiuti non è risultata rispettare i requisiti previsti dalla norma vigente attesa la natura incontrollata dello stoccaggio, assenza di delimitazioni e/o separazioni tra i rifiuti (stoccati alla rinfusa, miscelati ed accumulati in modo disomogeneo), assenza di cartellonistica identificativa relativa al codice CER, allo stato fisico ed alle caratteristiche di pericolosità.
I predetti militari hanno proceduto al sequestro giudiziario dell’intero immobile, dell’estensione di circa 300mq con copertura in lamiera, suddiviso in locale officina meccanica; un vano adibito a servizio igienico; un vano adibito ad ufficio con soppalco. All’interno del locale officina posto in sequestro sono stati rinvenuti nr. 3 carriponte, nr. 1 macchinario per l’estrazione degli oli motori, nr. 1 saldatrice ossiacetilenica e nr. 1 ossitaglio (entrambi privi di sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera), nr. 1 carica batterie, banchi da lavoro con utensileria e prodotti utili (grassi, oli motori, oli lubrificanti, sgrassanti, ecc.) per lo svolgimento di attività di riparazione meccanica di autovetture.
Invece, le autovetture presenti all’interno dell’autofficina posta in sequestro, previo controllo documentale, sono state restituite ai legittimi proprietari convocati sul posto.
Il gestore dell’attività abusiva è stato deferito in stato di libertà per i reati di gestione illecita di rifiuti speciali sia pericolosi che non pericolosi che per emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione, nonché sono state accertate violazioni amministrative per un importo complessivo di oltre €. 15.000 euro.