Giovani volontari israeliani riportano alla luce un prezioso bottino

Gli archeologi israeliani hanno annunciato il ritrovamento di 425 monete d’oro puro risalenti a 1100 anni fa. L’incredibile scoperta è stata fatta a Yavne, città del distretto centrale di Israele, lo scorso 18 agosto da due giovani volontari che, insieme ad altri loro coetanei appassionati di storia e reperti antichi, avevano preso parte allo scavo archeologico coordinato dall’Israel Antiquities Authority (IAA), a sud di Tel Aviv. Inizialmente gli “aspiranti archeologi” pensavano si trattasse di foglie, a confermalo uno dei due artefici della scoperta: “Ho scavato nel terreno e, quando ho spazzato via la terra, ho visto quelle che sembravano foglie molto sottili, ma erano in realtà delle monete d’oro. È stato davvero emozionante trovare un tesoro così speciale e antico”. Per i direttori degli scavi, Liat Nadav-Ziv ed Elie Haddad, si tratta di un rinvenimento estremamente raro. Le monete sono state trovate all’interno di un vaso d’argilla e risalgono al IX secolo d.C.; precisamente al periodo del califfato degli Abbasidi, la dinastia musulmana più duratura del mondo medievale islamico che governò la Persia e il Nordafrica dal 750 fino al 1258 d.C., quando Baghdad fu conquistata dai Mongoli. Il ricercatore Liat Nadav-Ziv ha affermato che: “Secondo alcune ipotesi potrebbe trattarsi di un tesoro sepolto volontariamente, con l’obiettivo di recuperarlo in seguito”. A rendere plausibile tale ipotesi è il chiodo con il quale il recipiente d’argilla sarebbe stato fissato, proprio a sottolineare l’intenzionalità di mantenere stabile il vasetto e non rischiare di disperdere il prezioso contenuto. Inoltre, è stato scoperto un frammento di un solidus d’oro, coniato a Costantinopoli e raffigurante l’imperatore bizantino Teofilo.
Ritrovamenti che aiuteranno a comprendere meglio uno dei periodi più controversi della storia di Israele e la cui analisi fornirà indizi circa i nomi dei governatori di Baghdad, dell’Egitto e di altre aree limitrofe; oltre a consentire agli esperti di capire come avvenivano le relazioni commerciali tra i residenti della zona e gli abitanti di aree remote.

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