Sant’Andrea de’ Lagni

Sant’Andrea de’ Lagni è un rione di Santa Maria Capua Vetere nella provincia di Caserta.
Scrivere la storia di un rione è di per sé un’impresa ardua ma, lo diventa ancor di più, quando le prove documentali, rigorosamente certe, sono ben poche.
In molti autorevoli scritti, relativi alla Storia di Capua, c’è traccia del piccolo rione di Santa Maria Capua Vetere e l’elemento che accomuna tutti questi testi è l’attribuzione a Sant’Andrea de’ Lagni, da parte degli autori, della dignità di Casale.
Con il termine Casale si intendeva, già in epoca medievale – e ancora oggi il suo significato non è cambiato – «un agglomerato rurale non cintato» (Così, Manlio Cortelazzo – Paolo Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Vol. 1/A – C, San Lazzaro di Savena (Bologna), Zanichelli S.p.a. Editore, Ristampato nel 1989, pag. 212).
Sant’Andrea dei Lagni – identificato come agglomerato rurale – era uno dei Casali della Regia Città di Capua e, a tal proposito, giova ricordare il Privilegio concesso, in data 18 ottobre 1401, da Sua Maestà il Re di Napoli Ladislao, con il quale «Re Ladislao autorizza l’Università e gli uomini di Capua a concedere la cittadinanza a qualunque persona idonea da dovunque proveniente, maschio o femmina, con gli stessi diritti e privilegi di cui godono i capuani» (Così J. Mazzoleni, Le pergamene di Capua, Napoli, 1957, II/1, 103 s. – Giancarlo Bova, Le pergamene Sveve…, Vol. II, op. cit., pag. 40).
Con tale concessione anche gli abitanti del Casale di Sant’Andrea dei Lagni acquisirono la dignità di cittadini capuani.
È interessante soffermarsi su una parte della denominazione toponomastica del Casale Sant’Andrea ossia la parola “Lagni” che, a seconda di come venga scritta, cambia significato.
Innanzitutto, è necessario chiarire che la completa denominazione toponomastica del Casale è Sant’Andrea de’ Lagni scritta – la parola Lagni – con la lettera iniziale maiuscola e non minuscola!
Ebbene, se si volesse analizzare la parola “lagno” con la lettera iniziale minuscola, non ci sarebbe alcun dubbio sul suo significato né alcuna difficoltà nel reperirne il suo significato. Scritta in tal modo, la suddetta parola sta ad indicare un fossato d’acqua utilizzato come maceratoio della canapa o come canale collettore di acque piovane o stagnanti.
Questo fossato d’acqua generando odori nauseanti, costringeva gli abitanti della zona a respirare quell’aria malsana e di conseguenza li condannava a morte.
Questa, però, non è la corretta accezione da attribuire a quella parte della denominazione toponomastica del Casale Sant’Andrea perché, come già detto, la parola “Lagni” – come parte integrante della denominazione toponomastica – è scritta con la lettera maiuscola. Difatti, la parola “Lagni”, scritta con la lettera iniziale maiuscola, è un termine idronimo che costituisce parte integrante della toponomastica riferita a laghi e corsi d’acqua.
Ragion per cui, non resta che verificare se sia proprio la presenza di un corso d’acqua nel territorio campano ad attribuire il toponimo del casale di Sant’Andrea de’ Lagni.
In realtà, il corso d’acqua esiste ed è il fiume Clanio che deriva dal sostantivo latino Clanius.
In epoca medievale, il nome Clanius perde la C iniziale e diventa Lanius. Nella grammatica italiana, tale fenomeno si chiama aferesi, ossia la caduta di una lettera in principio di parola. Dalla parola Lanius è derivata la parola Lanei e, da quest’ultimo, la parola Lagni.
Nell’ XI secolo la città di Capua fu divisa in tre distretti, ognuno dei quali comprendeva un certo numero di Casali e cioè: la terra Cangia (Cancello), la terra Capuana e la terra Lanei, così chiamata per la presenza nel suo territorio del fiume Clanio.
Dal XII secolo, i Casali compresi complessivamente nel territorio della Regia Città di Capua erano centododici e tra questi faceva parte anche Sant’Andrea de’ Lagni.
Durante il Regno della Dinastia Angioina, Sant’Andrea de’ Lagni, insieme ad altri quattordici Casali, costituiva un distretto della più vasta società amministrativa facente capo al Casale di Santa Maria Maggiore.
In altre parole, Santa Maria Maggiore assunse il ruolo di rappresentanza e di principale sede amministrativa di quindici Casali, componenti la cosiddetta Terra di Lagno, ognuno dei quali liberamente e democraticamente eleggeva i propri rappresentanti, chiamati Eletti, i quali, a loro volta, partecipavano al Consiglio comune de’ Quaranta (Così Giuseppe Luciano Pasquale Picazio, Origini Storiche di Sant’Andrea de’ Lagni e Sua Chiesa Parrocchiale, il mio libro.it, 2011, pag. 14).
Un documento del 19 luglio 1512 attesta l’esistenza fisica e giuridica del Casale di Sant’Andrea de’ Lagni in quanto – tale documento – mostra sia che tra i cinque eletti dei casali componenti la cosiddetta Terra di Lagno vi era anche Sant’Andrea sia la Sua attiva partecipazione al Consiglio dei Quaranta.
Per quanto concerne l’esistenza storica della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, può dirsi che il più antico documento che attesti e certifichi le origini antichissime della suddetta Chiesa, è una Pergamena dell’Archivio Capitolare dell’Arcidiocesi di Capua, datata 1235, esaminata e studiata da Gabriele Iannelli, da Lui stesso trascritta nei Suoi Regesti e Transunti e, successivamente pubblicati da Giancarlo Bova nella Sua opera Le Pergamene Sveve della Mater Ecclesia Capuana, Vol. II, op. cit., pag. 307, n. 77. Tale documento nulla ci dice in merito all’anno della sua fondazione né all’anno in cui fu canonicamente eretta in Chiesa Parrocchiale.
In altre parole, il prezioso documento attesta solo l’esistenza della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo nell’anno 1235. Questa, l’unica certezza!
Per una maggiore chiarificazione e completezza d’argomento, si rimanda al libro «Le origine storiche di Sant’Andrea de’ Lagni e Sua Chiesa Parrocchiale» di Giuseppe Luciano Pasquale Picazio, sul sito ilmiolibro.it

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