US ELECTIONS 2020: La maggioranza silenziosa, l’asso nella manica di Donald Trump
Era la notte dell’8 novembre 2016, l’alba del 9 novembre in Italia quando il miliardario Donald Trump venne eletto presidente degli Stati Uniti. Un voto contro l’establishment? Un voto di protesta? Un voto contro la Clinton o, peggio, un lieve e decisivo assenteismo tra i democratici per non votare una figura che non li rappresentava? un voto convinto a Trump e al suo “Make America great again”?
Dopo tanti anni si è giunti alla conclusione che non è stato uno di questi fattori a determinare uno dei risultati più sorprendenti delle elezioni americane, bensì l’insieme di tutti questi fattori messi insieme.
Ma se Hillary era in vantaggio da settimane in tutti i sondaggi sia negli stati in bilico sia a livello nazionale, come è possibile che non abbia vinto? come ha fatto a perdere? Come ha vinto Trump?
La risposta equivale anche a dare una spiegazione alla domanda “Come può Donald Trump riuscirci di nuovo? Se è così “inadeguato, fomentatore di odio, pazzo scatenato” come dice la maggior parte del mondo, come può sperare che gli americani ci caschino di nuovo?
La risposta è semplice. Trump la definì “maggioranza silenziosa”. Probabilmente che Trump sia tutte queste cose negative che si dicono è un pensiero espresso dalla maggior parte degli americani. Ma poi, nel segreto dell’urna, molti votanti hanno optato per l’attuale presidente, molti americani non hanno mai espresso invece il loro dissenso e hanno dato poi il loro appoggi a Trump nel momento decisivo. Questo è quello che è successo nel 2016 negli stati in bilico e non solo; questo è quello che temono i democratici, questa è la speranza (Trump direbbe “la certezza”) dei repubblicani. A condire questa conclamata realtà ci si mettono le stesse domande dell’ultima volta: anche Biden ha fatto parte della vecchia amministrazione, anche Biden non era il candidato numero uno dei democratici (c’era infatti chi pensava che stavolta Bernie Sanders sarebbe riuscito ad ottenere la nomination).
Una variabile impazzita riguarda l’emergenza Covid-19. Gli americani andranno a votare? Si sa che gli aventi diritto di voto sono più di 200 milioni eppure ad ogni tornata sono oltre 50 milioni i votanti che non esercitano il loro diritto, un’azione discutibile che, sicuramente, non ha aiutato i democratici quattro anni fa. In questi anni il problema principale del partito blu era quello di trovare un nuovo leader, forte e carismatico come Obama nel 2008. Al di là della sua età avanzata e della sua dichiarazione di voler correre solo per questo mandato, ci si chiede: Biden sarà il leader capace di riportare i democratici alla Casa Bianca? Ma ancor di più Biden sarà il leader giusto per l’America? la parola agli elettori. “Who will be the President?”