La magia della batteria. Intervista esclusiva al giovane Gianluca Brugnano
In questi giorni abbiamo incontrato uno dei più grandi artisti Italiani dotati di talento e unicità, Gianluca Brugnano, apprezzato non solo nel nostro paese, ma anche nel resto del mondo, che il quale, con la gentilezza e la cortesia che lo distinguono, ci ha concesso di fare quattro chiacchiere con lui per scoprire la magia della batteria.
Come di consueto, vi proponiamo l’intervista integrale. Buona lettura!
Ciao Gianluca, benvenuto sulla testata giornalistica www.deanotizie.it. Innanzitutto ti chiedo come stai? Parlaci un po’ di te?
Ciao caro tutto bene, ovviamente solo un periodo strano perché a causa del Covid sono ormai mesi che non suono e per un musicista non fare concerti live è un qualcosa di duro da accettare ma speriamo che si possa ripartire meglio di prima. Incrociamo le dita…
All’età di 10 anni è iniziata la mia passione per la batteria e dopo pochi anni ho cominciato a collaborare con importanti musicisti, come Pippo Matino e Antonio Onorato. Nel corso degli anni mi dedico anche al Jazz come al Rap e al Pop. Il mio entusiasmo e la mia grinta mi hanno portato a esibirmi in festivals come il “Montreal Jazz Festival”, “Umbria Festival”, “Moods Svizzera”, “Festival de Quebec”, “Festival di Città del Messico”, “Blue Note New York”e tanti altri ancora.
Quali sono i tuoi pilastri nella musica? Da dove prendi ispirazione?
Ho due grandi linguaggi musicali che vivono in me, come quello del jazz, e quello della canzone d’autore. Mio padre è stato il mio primo maestro di musica e mi faceva ascoltare dischi dei grandi del jazz come Miles Davis, Coltrane, Chick Corea, Jarrett e tantissimi altri, ma allo stesso modo amava Francesco De Gregori, Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla e Pino Daniele. Perciò sono cresciuto con queste due influenze musicali che sicuramente sono le mie fonti d’ispirazione più predominanti del mio “style” di musica.
Conoscendo che ti sei esibito in importanti festivals e club più importanti del mondo. Che emozione provi quando sali ogni volta sul palco?
Credimi ogni volta che mi esibisco dal vivo è sempre un’emozione nuova, nonostante che nel corso della mia vita mi sia esibito in più di mille concerti, e quindi ogni volta è qualcosa di nuovo, un modo per sentirsi sempre in evoluzione, sempre contaminato dalle forti emozioni di questo mondo.
Descriviti con tre canzoni.
“La valigia dell’attore” di Francesco De Gregori
“L’anno che verrà” di Lucio Dalla
“A me m piace o blues” di Pino Daniele.
Siamo a conoscenza che hai collaborato con diversi cantautori italiani e internazionali. Attualmente stai collaborando con Rocco Hunt. Com’è il tuo rapporto con il rapper italiano?
Nel corso della mia carriera ho avuto il piacere di collaborare con diversi artisti come Maria Pia De Vito, Javier Girotto, Marco Tamburini, Francesco Villani, Billy Preston, Art Ensamble of Chicago, Daniele Scannapieco, Kandace Lindsey, Pietra Montecorvino, Eugenio Bennato, Omar Sosa. Dopo un trascorso prevalentemente musicale, collaboro attivamente con Rocco Hunt con cui ho un rapporto bellissimo, dal primo giorno che ci siamo conosciuti per preparare il tour, poiché vi è una sintonia, sia artistica sia umana. Ci vediamo anche fuori dal lavoro e sono nate anche alcune produzioni nuove insieme.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho in mente un disco nuovo di musica strumentale, e spero di raccogliere in un disco tutti i singoli del progetto “Brugnano”, in coppia con mio fratello Antonio, che identifica a 360 gradi una fase della mia vita molto matura artisticamente parlando.
Come nasce il progetto Brugnano?
Il progetto Brugnano nasce dall’incontro con mio fratello Antonio, che avendo sempre scritto canzoni ognuno per conto proprio, due anni fa in una giornata d’estate mentre eravamo in studio, In quell’istante unimmo le nostre due idee diverse e così nacque il primo brano del progetto, che ci piacque davvero tanto, e per cui abbiamo continuato a perseguirlo. Domenica 13 sono orgoglioso di presentare il debutto live del progetto BRUGNANO al Jemming CityRoof di Napoli.
Siamo alla fine dell’intervista, a te l’ultima parola…
Spero solo che la musica possa sempre dire la verità, oltre tutte le dinamiche economiche e di mercato, perché ho sempre creduto nella musica come veicolo di verità, e spero che questo folle mondo non cambi mai questo miracolo incedibile, ossia la musica.
Colgo anche l’occasione per ringraziare, infine, te, Jessica Gravante e la testata giornalistica online www.deanotizie.it per avermi dedicato del tempo per l’intervista. Ringrazio tutti i lettori che leggeranno questa intervista ed essendo che il mondo dello spettacolo sempre di più sui social, potete seguire gli aggiornamenti su tutte le piattaforme come Facebook: Gianluca Brugnano e Instagram: gianlucabrugnano