Avellino, approntata una nuova cappella nella cripta della cattedrale per le spoglie dei Vescovi Pelleccchia, Pedicini, Venezia e Forte
L’11 settembre u.s. nella cattedrale di Avellino, il Vescovo diocesano S. E. Mons. Arturo Aiello, ha presieduto la celebrazione in memoria dei Vescovi di Avellino: Raffaele Pelleccchia, Gioacchino Pedicini, Pasquale Venezia e Antonio Forte che fino ai primi anni del duemila sono stati punto di riferimento per la Diocesi irpina. Nei giorni precedenti erano state traslate nella nuova cappella, approntata nella cripta della cattedrale, le spoglie dei prelati Gioacchino Pedicini, Pasquale Venezia e Raffaele Pellecchia. I primi due sono stati Vescovi prima della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia e, poi, della diocesi di Avellino, mentre il terzo è stato espressione del presbiterio di Avellino. Nella mattinata del 9 settembre u.s. nella cattedrale sono state accolte, provenienti dal cimitero di Bracigliano (SA), città salernitana dove il presule nacque in Cielo l’11 settembre del 2006, le spoglie di S.E. Mons. Antonio Forte, pastore amato da tutti e punto di riferimento morale e sociale della variegata realtà irpina, che hanno ricevuto nella cappella della cripta della cattedrale una degna sepoltura. La stampa irpina – Avellino Today – opportunamente ha evidenziato che in tempi difficili ricorrere alla memoria dei Padri può essere un’àncora di salvezza, un monito per il presente, un richiamo ad alti ideali, un invito all’unità proprio quando siamo tentati a procedere in ordine sparso. Il progetto da tempo invocato ha avuto bisogno del consenso dei parenti, per Mons. Forte anche del Ministro Provinciale dell’O. F. M. ed è stato condiviso dal Presbiterio di Avellino con la certezza di fare cosa buona perché “l’urna dei forti ad alte cose l’animo accendono”. Mons. Aiello nel ricevere la bara, nella breve celebrazione officiata, ha affermato “In assoluto Forte è stato il Vescovo più amato che con il suo burbero affetto ha saputo conquistare una città e la Diocesi, la sua lezione è quella tipica dei francescani: semplice, una lettura del Vangelo senza interpretazioni e senza orpelli. Un segno tangibile, una presenza che vuole essere, nel contempo, testimonianza di fede e impegno pastorale e civile. I nostri padri ci aiuteranno anche in questo momento così difficile per indicarci una strada e un orientamento da seguire”.
E’ doveroso socializzare, anche se in estrema sintesi, le figure dei quattro vescovi le cui spoglie mortali riposano, da alcuni giorni, nell’approntata cappella della cripta della cattedrale.
Mons. Raffaele Pellecchia nacque ad Avellino l’11 febbraio 1909, fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1933; dal 1935 insegnò nel seminario vescovile, e ne fu anche rettore, oltre ad avere numerosi incarichi di curia e d’insegnamento; dal 1940 fu penitenziere della cattedrale, ne divenne anche arciprete. Tanta attività non gli impedì di laurearsi in Teologia, a Benevento, nel 1932 e nel 1937 in Lettere all’Università degli Studi di Napoli. Il 2 giugno 1960 fu eletto Vescovo e guidò la Diocesi di Alife (CE) dal 1° settembre 1961; nel 1962 prese parte al Concilio Vaticano II; in Diocesi promosse radicali restauri alla cattedrale e ottenne contributi statali per la costruzione di un secondo piano del seminario. Il 19 marzo 1967 fu nominato coadiutore dell’Arcivescovo di Sorrento, Mons. Carlo Serena, e contestualmente amministratore apostolico della Diocesi di Castellammare di Stabia (NA) e il 30 luglio 1972 succedette a Mons. Serena nell’ufficio di Arcivescovo di Sorrento (NA), unendo in “persona episcopi” le due sedi. Rese, a Sorrento, la sua anima a Dio il 2 maggio 1977;
Mons. Gioacchino Pedicini nacque a Foglianise (BN) l’8 aprile 1883; venne ordinato sacerdote nella cattedrale di Benevento il 25 maggio 1907; resse la parrocchia di San Ciriaco nel suo paese natale dal 1907 fino alla chiamata alle armi, 1915, che lo vide zelante cappellano militare; fu di nuovo parroco di Foglianise dal 1919 al 1932; nel 1931 venne nominato canonico e padre spirituale del seminario di Benevento; nel 1939 Papa PIO XII lo nominò Vescovo della Diocesi di Ariano Irpino (AV) e nel 1949 Vescovo della Diocesi di Avellino; nel 1966, per raggiunti limiti di età, si ritirò dall’ufficio episcopale e finì i suoi giorni il 15 giugno 1980, all’età di 96 anni ad Aiello del Sabato (AV), in casa di uno dei suoi parroci, don Domenico Imbimbo, che lo assistette con cura e amore. Il Comune di Avellino gli ha intitolato una via del centro urbano;
Mons. Pasquale Venezia nacque ad Avellino il 4 giugno 1911; ricevette l’ordinazione sacerdotale il 21 dicembre 1935 e fu assegnato alla parrocchia del Borgo Ferrovia; nel 1951 fu nominato Vescovo ed assegnato alla Diocesi di Ariano Irpino che guidò fino al 1987; si spense il 27 aprile 1991 a Rocca Priora (RM), luogo scelto per trascorrere il resto della sua vita;
Mons. Antonio Forte nacque il 9 luglio 1928 a Polla (SA); il 1° ottobre 1944 emise la professione solenne nell’Ordine dei Frati Minori e fu ordinato sacerdote francescano il 25 febbraio 1951; dopo essere stato definitore, vicario e ministro provinciale nell’ambito del suo ordine religioso, l’11 giugno 1988 fu nominato vescovo della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia e il 20 febbraio 1993 nominato vescovo della Diocesi di Avellino; il 13 novembre 2004 rassegnò, per raggiunti limiti di età, le dimissioni e si trasferì nel convento francescano di Bracigliano e, solo per problemi di salute in seguito ad un intervento chirurgico, si trasferì a Nocera Inferiore (SA) presso l’infermeria provinciale dei frati minori della sua provincia di appartenenza ed ivi morì l’11 settembre 2006.