La cappella di Santa Matrona, meravigliosa arte bizantina
La cappella di Santa Matrona che si trova a San Prisco in una chiesa che fu fondata sui resti antichi di una basilica paleocristiana, del VI sec., conserva stupendi mosaici bizantini. Purtroppo nei secoli furono vandalizzati, nell’841 dai saraceni. La particolarità è che fu costruita da una giovane figlia del re di Lusitania. Si narra di questa giovane chiamata Matrona, che andando al cimitero alle porte di Capua, guarì da una grave malattia e decise di erigere una basilica. Matrona si era recata al cimitero per piangere il giovane Prisco, martire morto a causa del supplizio nel IV sec. L’altra particolarità è che nell’affresco ci sia un trono vuoto, dal greco “etimasia” che vuol dire “in preparazione” questo significa l’attesa della resurrezione del Cristo al momento del Giudizio Universale. Questa rappresentazione l’ho trovata quantomeno moderna, quanti sono ancora i troni vuoti, già da una breve ricerca di cui riporto un piccolo estratto dà l’idea di quante meraviglie ci siano da scoprire nel territorio; “ sf. [dal greco hetimasía (tû thrónu), preparazione (del trono)]. Motivo iconografico cristiano di origine orientale costituito da un trono vuoto sormontato da una croce sul quale è posato il Libro delle Sacre Scritture; simboleggia la presenza invisibile della divinità e, quando vi sia l’agnello apocalittico con il Libro sigillato, l’attesa del Giudizio Universale. Identificabile già in un sarcofago del sec. IV, il tema dell’etimasia compare per esempio nell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec. V) e nel catino absidale di S. Paolo Fuori le Mura (sec. XIII) a Roma e nelle cupole del battistero degli Ortodossi e di quello degli Ariani a Ravenna (sec. V-VI). Di uso costante in Oriente come rappresentazione del Giudizio Universale, in Occidente il motivo fu presto sostituito dalla raffigurazione delle insegne della passione di Cristo” cit.www.sapere.it/enciclopedia.