In carcere Vincenzo Gigante, Ruggiero Catapano e Raffaele Vitiello

I Carabinieri, dopo aver compiuto una serie di riscontri tecnici, hanno immediatamente avviato l’attività investigativa con l’obiettivo di identificare gli autori del violento crimine. Il successivo lunedì mattina, all’orario pattuito per la consegna del denaro, i militari dell’Arma hanno organizzato un servizio di appostamento e controllo nei pressi dell’abitazione delle vittime. E non sono passati inosservati agli occhi esperti dei carabinieri i tre indagati a bordo di un’automobile Lancia Y di colore nero, affittata dal commando. I malviventi, vistisi scoperti, hanno tentato di lasciare i luoghi e far perdere le proprie tracce, ma sono stati prontamente bloccati dalle pattuglie e sottoposti a controllo. Da una prima perquisizione del veicolo è stato rinvenuto un telefono cellulare di vecchia generazione con all’interno la sim card utilizzata, come emerso dalle successive verifiche, per contattare il telefono fisso dell’abitazione delle vittime. Le successive perquisizioni nelle residenze degli indagati hanno consentito di rinvenire e sequestrare anche due proiettili, uno calibro 7,65 Parabellum ed uno 7,65 G.F.L., un passamontagna di colore nero, una carta d’identità elettronica falsa ed altri due telefoni cellulari. A quel punto sono scattate le manette ai polsi di Vincenzo Gigante, Ruggiero Catapano e Raffaele Vitiello, trasferiti, su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Napoli Nord, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Per tutti e tre il giudice, al termine degli interrogatori di garanzia, ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere richiesta dalla suddetta Procura. Le indagini sono ancora in corso per individuare ed assicurare alla giustizia anche il quarto complice.

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