“Un sogno a colori” …. divenuto realtà
Nasce a Pescara, signorile città dannunziana, un ambizioso progetto per l’infanzia che, unico in Italia, tende ad arginare il diffondersi dell’infezione da SARS-CoV-2, in concomitanza con la riapertura dei servizi socio-educativi e delle scuole.
Lo scopo fondamentale dell’iniziativa consiste nel rilevare gli immuni e gli eventuali positivi, mappare l’epidemia ed interrompere la circolazione dell’infezione, in una popolazione giovanissima, apparentemente sana, nell’attesa futura di cure farmacologiche, sperimentate ed ufficialmente autorizzate.
Il percorso fonda le proprie basi sullo studio di una procedura che, corredata dal Consenso Informato, firmato dai genitori, prenderà in esame circa 570 pazienti in età pediatrica, dai 3 ai 18 anni, da sottoporre, oltre che alla classica serie di tamponi naso/orofaringei, ad una specifica ricerca virale sulle feci, mediante RT-PCR (test di amplificazione e rilevazione del RNA virale), in definitiva, uno screening mirato proprio all’apparato digerente.
E’ cosa nota e consolidata, perché largamente diffusa fin dalle prime tristi apparizioni della Covid19, che la trasmissione del virus avviene, lungo l’apparato respiratorio, tramite goccioline (droplets) espulse con tosse, starnuti ed una conversazione concitata e/o ravvicinata. Poco diffusa, peraltro, la convinzione che una seria diffusione virale possa avvenire anche attraverso contatti oro-fecali.
Il rischio vale per tutti ma, di sicuro, ambienti che offrono servizi educativi per l’infanzia e le scuole in generale, di ogni ordine e grado, sostanzialmente vissuti da bambini, adolescenti e giovani, sicuramente meno attenti, per l’età, alle più banali norme igieniche, possano essere, con maggior probabilità, un habitat ideale di contagio.
Da queste preoccupanti riflessioni, legate per l’appunto alla necessaria ripresa dell’attività scolastica, con l’assoluta certezza che il tropismo e l’invasività del coronavirus non predilige solo l’apparato respiratorio, nella sua fervida ed ostinata mente professionale, la Dott.ssa Rita Greco, foto, Direttore f.f. della Unità Operativa Complessa (UOC) di Pediatria dell’Ospedale Civile Spirito Santo di Pescara, ha voluto fortemente portare avanti questo piano di “lotta all’epidemia”, nel mondo dell’infanzia.
Nella sua complessa realizzazione, è stata fortemente incoraggiata e coadiuvata, dall’Avv. Maria Concetta Falivene, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Abruzzo, dal Prof. Dott. Lamberto Manzoli, Docente presso il Dipartimento delle Professioni Sanitarie Tecniche Diagnostiche dell’Università di Ferrara, dal Dott. Paolo Fazii, Direttore UOC di Microbiologia e Virologia, dalla Dott.ssa Graziella Soldato, Dirigente Medico della UOC di Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica e dal Dott. Ildo Polidoro, Direttore UOC della Medicina Legale, tutti appartenenti, questi ultimi, all’ASL di Pescara.
“Un Sogno a Colori”, questo il titolo del progetto, è stato presentato, in un simposio, trasmesso in diretta streaming, lo scorso 3 settembre presso l’Aula Magna del Presidio Sanitario Santo Spirito di Pescara, alla presenza del Sindaco della Città Avv. Carlo Masci, dell’Assessore Regionale Dott. Guerino Testa, in rappresentanza del Governatore, dell’Assessore alla Sanità Dott.ssa Nicoletta Verì, dell’Assessore delle Attività Produttive della Regione Dott. Mauro Febbo, del Direttore Generale dell’ASL Dott. Vincenzo Ciamponi, del Direttore Sanitario Aziendale Dott. Antonio Caponnetti, del Direttore Medico di Presidio Dott. Valterio Fortunato, nel contesto di una interessata platea.
Colpisce e fa onore che, in una realtà sanitaria pubblica, per anni massacrata da leggi e da cattiva gestione, che ne hanno ridotto, vergognosamente, le risorse economiche, esistano ancora medici che non solo si impegnano, con enorme sacrificio, abnegazione e spirito di servizio, in un’assistenza fattiva e continuata, ma che, come in questo caso, abbiano ancora voglia, siano ancora entusiasti di farsi promotori di iniziative d’avanguardia, troppe volte ostacolate o minimizzate. Ciò che lascia perplessi, mai assuefatti, scaturisce dall’amara costatazione che proposte di questo tipo, sicuramente valori aggiunti nella gestione di una emergenza di tali proporzioni, come quella che si sta vivendo, debbano sorgere per intraprendenza personale e non per impulso istituzionale.
Va quindi ricercato nella sola professionalità della Dottoressa Greco il merito di questo progetto che, senza ombra di dubbio, anche per i non addetti ai lavori, appare socialmente utile per l’intera collettività cittadina, regionale e, perché no, nazionale.
Dà soddisfazione sottolineare che Rita Greco si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti, nel 1995, con il massimo dei voti e lode, specializzandosi, quattro anni dopo in Pediatria, nel medesimo ateneo e con la stessa votazione.
Continua, ancora oggi, a seguire la Formazione degli Specializzandi che, per iter universitario, giungono presso la UOC di Pediatria, coinvolgendoli nel percorso diagnostico-terapeutico dei casi clinici del Reparto, attraverso l’elaborazione di seminari su quelli più significativi, Reparto che, dal gennaio 2019, brillantemente dirige come Facente Funzione.
Responsabile del Servizio di Ecografia Pediatrica dell’Unità Ospedaliera Complessa del suo nosocomio, riveste altresì la qualifica di Membro del “Dipartimento Materno Infantile” e, dal gennaio di quest’anno, anche quella di “Pediatra Influencer”, della Società Italiana di Pediatria (SIP).
Alla luce di tutto ciò, non rimane che concordare, spassionatamente, con chi diceva che “le chiacchiere stanno a zero, contano solo i fatti!”.
La Dottoressa Rita Greco, nel suo lavoro quotidiano, dimostra, in silenzio, il valore di questa saggia antica verità.