Calvi Risorta, piazza San Paolo con la “sua” immagine è ritornata splendente
I Padri Passionisti di Calvi Risorta nell’ottobre 1995, a conclusione delle celebrazioni per il trecentesimo anniversario della nascita del loro fondatore, San Paolo della Croce (Ovada 3 gennaio 1694 – Roma 18 ottobre 1785), collocarono, nell’ampia e luminosa piazza antistante la casa conventuale, una sua artistica e pregiata immagine in un’edicola a forma di tempietto, appositamente costruita, che domina l’intera piazza e con lo sguardo panoramico rivolto alle tre direzioni stradali che fanno da cerniera tra le varie località del Comune. E’ da evidenziare che sul finire degli anni ’70 la Civica Amministrazione, da sempre vicina alla locale comunità passionista e con la quale teneva un rapporto costruttivo e propositivo, Sindaco Angelo Capuano – alunno passionista negli anni 1932-1936 -, cambiò la toponomastica da Piazza XXIV Maggio a Piazza San Paolo della Croce. Nel 2016, dopo ben 90 anni, causa il mancato ricambio generazionale dovuto alla forte e costante crisi vocazionale, i vertici della Congregazione decisero la chiusura della struttura conventuale (attualmente è ancora chiusa e viene utilizzata soltanto la chiesetta dell’atrio del piano terra che mena sul viale che porta sulla piazza) e i cinque passionisti che l’abitavano e operavano nella realtà territoriale di Calvi e dell’Agro Caleno furono trasferiti nelle Case Passioniste di Airola (BN), Ceccano (FR) e Mondragone (CE), ma il rapporto tra i caleni e San Paolo della Croce non si è mai arrestato. Domenica scorsa, in occasione della ricorrenza liturgica della festa di San Paolo della Croce, 18 0ttobre 1785 nascita in Cielo di San Paolo, la sua immagine che era stata oggetto di un accurato e mirato restauro, è stata ricollocata nella “sua” edicola-tempietto naturale. Purtroppo la piazza è stata muta e silenziosa anche se è stata allietata da un timido sole, causa le misure predisposte dalle competenti autorità per prevenire e limitare la diffusione del contagio dal covid-19. Don Gianluca Zanni, operosa e attenta guida della parrocchia di San Nicola (l’area conventuale e lo spazio adiacente rientra nel perimetro territoriale parrocchiale), coadiuvato soltanto dai suoi più stretti collaboratori, ha provveduto, con lo zelo che lo contraddistingue, alla ricollocazione della sacra immagine ed ha elevato preghiere e invocazioni, in questo particolare e complicato momento della pandemia da coronavirus, per il popolo caleno e per tutti gli abitanti della terra.
Si riporta un significativo pensiero di un “figlio” del Santo di Ovada, Padre Giuseppe Comparelli, passionista, autore del libro “San Paolo della Croce da Napoli a Roma – Saggi”, Edizioni Progetto Gutenberg, Fisciano (SA), 1994, che scrive “Dalle oltre duemila lettere a noi pervenute si percepisce di trovarci di fronte ad un grande maestro della direzione spirituale, a un profondo conoscitore dell’animo umano, che attraverso lo strumento del carteggio guida i suoi interlocutori nel cammino graduale della perfezione spirituale mediante la partecipazione personale alla vita stessa del Cristo, compendiata soprattutto nelle vicende della sua Passione e della sua Morte redentrice mediante la Croce”.