Capua, Alfonso Carrillo è nato in Cielo

Dalla pagina Facebook Luigi Di Lauro riportiamo:
Nuovamente a scrivere, purtroppo, di un lutto, l’ennesimo, che colpisce la città di Capua. La giornata è iniziata male e finisce peggio.
Alfonso Carrillo non c’è l’ha fatta. Questa volta ha dovuto gettare la spugna sul ring della vita. Il subdolo ed increscioso moloch, porta in sacrificio l’ennesima vita, strappata agli affetti più cari: la famiglia.
Ha combattuto con tutte le sue forze, fino alla fine, ma questo match, per Alfonso Carrillo è stato determinante.
Nonostante la sua riconosciuta scaltrezza, notoriamente definita fuori dagli schemi classici dei boxeur, Alfonso, era, infatti, ambidestro, nulla ha potuto per venir fuori dallo stato in cui era subentrato nelle ultime ore. Messo alle corde da un avversario terribile, di cui, nonostante tutto, non si riesce a capire, ancora, il tatticismo per poterlo sconfiggere, per metterlo KO. Alfonso Carrillo faceva parte della scuderia di Diego Giacobone ed aveva iniziato la noble art sotto la guida attenta e generosa del maestro Franco Pulcini. Indossava con orgoglio la casacca della Beniamino Ferrone; molto fiero quando affermava con particolare enfasi, di essere un pugile di Capua. Scaltro, particolarmente astuto, sapeva mettere in serie difficoltà gli avversari. Lo fece nel 1981, in diretta televisiva, affrontando a viso aperto Jeff Passero, agli internazionali di Roma. Affrontò l’incontro con impegno e determinazione, sostenuto, come sempre da Diego Giacobone che lo ebbe nella propria colonia, con Casucci e Scalera. Ottimo dilettante, era transitato anche nei professionisti, riuscendo a mantenere il suo peso forma nella categoria dei superleggeri. Aveva combattuto in numerose riunioni sia in Italia che all’estero, ma il più bello, sicuramente nella sua città, Capua, che amava profondamente. Memorabile l’incontro nel teatro Ricciardi, che lo consacrò icona della boxe locale. Nonostante l’abbandono dal punto di vista atletico, non si era mai allontanato dal pugilato, tenendosi sempre informato, ed all’occasione rendendosi disponibile per le iniziative di rilancio della gloriosa pugilistica Capuana. Con Mimmo Scala, Franco Buglione, Luigi De Rosa, ma attenzione anche tutti gli altri boxeur Capuani, Alfonso Carrillo ha scritto pagine memorabili per la storia del pugilato a Capua. Oggi, siamo tristi, perché impotenti, assistiamo all’ennesimo lutto, difficile da sopportare. Alfonso Carrillo si era dedicato alla ristorazione, con “u vicariell”, non prima di aver dato gli indirizzi giusti ed opportuni anche ai suoi adorati figliuoli. Vi siamo vicini, a tutti voi della famiglia Carrillo, il momento è veramente triste.
Foglie “Di Lauro”
La nostra vicinanza alla famiglia ed a quanti hanno amato e continuano ad amare Alfonso.

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