I Dirigenti Scolastici Iannaccone e Staiano “I nostri anziani non protetti e destinati alla morte”

Il Prof. Gregorio Iannaccone, Presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Italiani – A.N.DI.S. – dal 2002 al 2014 e attualmente componente del Direttivo Nazionale e segretario della predetta Associazione, membro del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e Presidente del Consiglio di disciplina per il Personale Direttivo del predetto organismo negli anni 1995-20013, nonché Dirigente Scolastico per oltre un trentennio, 1981-2013, sempre aperto e disponibile al confronto e sempre attento e sensibile alle tematiche/problematiche professionali, sociali ed umane, il 1° novembre u.s. ha socializzato, per i soci A.N.DI.S., condividendola nello spirito e nel contenuto, un’amara e sofferta lettera della Prof.ssa Teresa Staiano, Dirigente Scolastica che ha guidato, con impegno e dedizione, fino al 31 agosto u.s., l’Istituto Comprensivo Statale “Luigi Di Prisco” di Fontanarosa (AV) e dal 1° settembre u.s. è alla guida del 2° Istituto Comprensivo Statale di Nocera Inferiore (SA). La Prof.ssa Staiano si trova a dirigere un’Istituzione scolastica alquanto complessa e articolata, strutturata su quattro plessi e tutti dislocati nella zona centrale del Comune di Nocera Inferiore, e nonostante sia trascorso un lasso di tempo alquanto breve, accentuato dalle sospensioni in presenza delle attività didattico-educative per contenere la diffusione della pandemia dovuta al Covid-19, già è riuscita a leggere, egregiamente, il nuovo contesto socio-culturale e, tempestivamente, si è attivata per rispondere, con interventi educativi e formativi mirati, alla domanda educativa e formativa dell’utenza e del territorio. Si riporta l’ultimo suo messaggio, peraltro molto suggestivo, rivolto ai bambini della Scuola dell’infanzia, in occasione dell’ultima sospensione delle attività educative “Ciao, bimbi belli. Stamattina, svolgendo l’attività dedicata alla magia che le Maestre hanno preparato con tanta cura per la festa di Ognissanti, non sapevamo ancora che per un po’ non ci saremmo visti in presenza. Ci mancherete. I vostri sorrisi hanno alleviato il nostro prosaico impegno quotidiano. Ora, per il bene di tutti, resterete a casa insieme ai fratelli più grandi fino al 15 novembre. Speriamo di riuscire a fare una bella magia e che … cucù, il virus non ci sia più. La vostra Preside, Teresa Staiano”.
Ebbene ad una lettera piena di tanta tenerezza ha fatto da contraltare un altro suo amaro e sofferto scritto che il Prof. Iannaccone, con la sensibilità che lo contraddistingue, nel socializzarlo ha significativamente scritto: “Buongiorno… C’è anche qualche collega di qualità… Mi fa paura la <razionalità> con la quale stiamo destinando i nostri anziani alla morte ma ancor più la <riserva indiana> nella quale li vogliamo confinare, apparentemente per <preservarli>, ma in realtà per toglierceli dalle scatole e poter continuare, noi meno vecchi o più giovani, la vita di sempre, ovvero quella di consumatori, e così <salvare l’economia>.
La Prof.ssa Staiano nella lettera, con enorme sofferenza e con estrema lucidità, ha scritto “Oggi, quando ho saputo che la mia zietta era positiva e mi sono sentita dire che doveva restare a casa senza nessuna cura e che nessuno sarebbe venuto a visitarla (“l’USCA non risponde e non c’è assistenza domiciliare, signora”), ho capito che significa essere soli. Chi verrebbe mai ad assistere un’anziana ultranovantenne allettata? Chi mai le cambierebbe il pannolone? Troppo rischioso e non ne vale la pena. Nemmeno in ospedale c’è un posto per lei. Per carità, ci sono persone più giovani che ne hanno bisogno e siamo, purtroppo, al momento temuto dei reparti saturi. Mentre guidavo, profondamente turbata, alla ricerca di camici, visiere, mascherine, guanti e saturimetro, un tizio alla radio sciorinava i soliti dati dei morti e blaterava che la schiacciante percentuale di anziani dimostra che non c’è da preoccuparsi, anche perché gli ultraottantenni il Covid li ha trovati vivi solo in quanto il nostro livello avanzato di civiltà permette loro di vivere oltremodo. Insomma, dovevano già essere morti e, dunque, che differenza fa? Per fortuna, con zia c’è una badante affezionata e, grazie ad amici eccezionali, ho trovato aiuto. Ho comprato i farmaci, mi sono vestita da palombaro e stasera stessa ha iniziato la terapia anti-Covid. Non so come andrà, ma almeno stiamo facendo tutto il possibile e ce ne stiamo prendendo cura.
Una vita non vale niente, ma niente vale una vita”.
Grazie Prof. Iannaccone per averci fatto dono della lettera della Prof.ssa Staiano, impreziosita dalla sua pertinente e saggia “premessa” e grazie Prof.ssa Staiano per averla scritta, con cuore sofferente, e per aver messo
“a nudo” una triste, desolante e mortificante verità “Oggi, chi non produce non è più necessario”.
Che amara e triste costatazione!

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post