Si riaccende la passione per gli UFO
Coniato nel lontano 1952, il termine UFO perseguita letteralmente l’Umanità dalla Seconda guerra mondiale in poi, ovvero da quando per la prima volta, con la diffusione massiccia di velivoli aerei e l’abitudine a scrutare i cieli a causa delle possibili incursioni aeree militari, questi fenomeni sono diventati argomento comune per le popolazioni di mezzo mondo. In effetti, se vogliamo parlarne scientificamente e allontanarci per un attimo dal forte richiamo cinematografico della «fantascienza», tale termine indica semplicemente l’individuazione di un oggetto volante non identificato (Unidentified Flying Object), ovvero di avvistamenti che non si riescono chiaramente a definire e che quindi vengono forzatamente inseriti in una indefinita categoria che, nel corso degli anni, si è via via trasformata nel concetto di velivoli extraterrestri in visita sulla Terra.
Va precisato che nel mondo, però, tanti scienziati, oggigiorno accompagnati più o meno apertamente anche da alcune confessioni religiose, non possono e non hanno mai negato la ragionevolissima idea che nel nostro vastissimo Universo possano essere presenti centinaia di pianeti in grado di ospitare la vita. Ma allo stato attuale la cruda verità, purtroppo o per fortuna, è che nessuno di essi ha mai potuto dimostrare la presenza di altri esseri senzienti sia in visita sul nostro mondo, sia in qualche modo identificati attraverso la ricezione di messaggi e segnali provenienti dallo spazio profondo. Tra l’altro, non dobbiamo dimenticare che il fenomeno UFO nasce come diretta conseguenza di un primo troppo pubblicizzato avvistamento segnalato dal pilota statunitense Kenneth Arnold che, nel giugno del 1947, nel periodo in cui si andava avviando la macchina della cosiddetta «Guerra fredda», nonché la corsa politico-militare all’acquisizione delle note aree di influenza, affermò di aver visto 9 strani oggetti volanti nell’area di Washington. In quel preciso momento nasce, quindi, la mitologia del popolarissimo termine disco volante, un termine tra l’altro giustificato dal presunto ritrovamento di strani progetti nazisti per la costruzione di un velivolo a forma di disco, il quale avrebbe dovuto affiancare i già noti missili V1 e V2 nell’azione di conquista definitiva dell’Europa da parte del III Reich.
E così, nel corso degli anni, anche grazie alla «Corsa allo Spazio», una delle espressioni più evidenti dello scontro a distanza tra statunitensi e sovietici, il termine UFO è diventato anche sinonimo di astronavi spaziali di alieni probabilmente prossimi alla conquista della Terra, perennemente dipinte come dischi, sigari e luci volanti che la taumaturgia hollywoodiana ha condensato nel mitico film Incontri ravvicinati del III tipo. Ma dopo anni di furiosa rincorsa allo scoop, per un certo periodo la globalizzazione ha sopito in qualche modo lo spirito originale dei fautori dell’extraterrestre spione, teoria che alcune mosse del comparto militare USA ha riacceso, con il vigore e la visibilità dei social media, proprio negli ultimi mesi.
Grazie al Freedom of Information Act, legge statunitense tesa alla desecretazione di documenti fino ad oggi considerati riservati, la stessa sezione comunicazioni della US Navy ha pubblicato sul proprio sito web tre video di presunti avvistamenti. La marina USA ha ovviamente smentito che trattasi di velivoli alieni, semmai avvertendo che la pubblicazione è stata concessa proprio per dare evidenza che tanti fenomeni devono essere ricondotti alla loro natura di avvistamenti non chiaramente definiti, tuttalpiù che oggigiorno è davvero difficile poter immaginare subito un alieno quando gli strani droni con cui giocano i nostri ragazzi riescono a raggiungere altitudini e distanze notevoli tanto da aver costretto tutti i Paesi ad una stringente regolamentazione di questi mezzi hobbistici.
Insomma, nonostante questi 3 sfocati video stiano incendiando di nuovo la rete, gli appassionati di fantascienza e pure quelli che effettivamente vorrebbero solo sperare in un mondo non così isolato nell’Universo, oggi è davvero difficile poter credere a dischi volanti e alieni senza prove vere, quando tutti i cittadini del mondo hanno in tasca smartphones con videocamere molto più potenti delle telecamere professionali dei velivoli militari e civili del passato. Insomma, diciamocela tutta, se ET fosse davvero in visita sulla Terra, oggigiorno sarebbe finito subito su FB, Instagram e Twitter!
Signori, anche se sono appassionato come voi, mi sa che ci toccherà aspettare ancora molto prima di incontrare gli alieni…sempre augurandoci che non abbiano cattive intenzioni come ci ha sempre fatto credere Hollywood!