Roma – Il Cardinale Parolin ha aperto il Giubileo Passionista

Il 22 novembre 1720 nasceva la Congregazione della passione di Gesù Cristo, meglio conosciuta come Passionista, e per il terzo centenario della sua nascita, 22 novembre 2020, il Superiore Generale della Congregazione, P. Joachim Rego, ha scritto nella nota di presentazione dell’evento che il Giubileo deve significare un rinnovamento della missione passionista per “rinnovare soprattutto noi stessi, perché il <chi siamo> e il <che cosa facciamo> sono interconnessi e interrelazionati e deve puntare ad approfondire il nostro impegno nel mantenere viva la memoria della Passione del Signore”.
Le celebrazioni dell’apertura del Giubileo hanno avuto inizio domenica 22 novembre u.s. nella Basilica romana dei Santi Giovanni e Paolo, ove morì e sono conservate le spoglie mortali del fondatore della Congregazione, San Paolo della Croce, con l’apertura della Porta Santa alla quale ha fatto seguito la funzione eucaristica presieduta dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. L’intera cerimonia è stata trasmessa in streaming sui canali Facebook e Yotube “Passiochristi” e sul sito TV 2000. Isabella Piro di Radio Vaticana, nel commentare l’evento, ha scritto che “in quella stessa data, nel 1720, San Paolo della Croce, al secolo Paolo Danei, (Ovada – AL – 03. 01. 1694 – Roma 18.10.1775), stese le regole della Congregazione”. Il Cardinale Parolin per la celebrazione ha indossato paramenti preparati per l’occasione dalle suore contemplative passioniste del Messico e nella dotta e pregnante omelia ha affermato “L’attenzione principale deve essere nel mantenere vivo e promuovere il carisma e non l’istituzione. Non si tratta di autocelebrarsi ma di attingere nuova linfa dalla Vite vera, Gesù, di cui la Congregazione riconosce di essere un tralcio”. L’intera manifestazione si è svolta nel rispetto rigoroso delle norme anti Covid-19.
Papa Francesco nel messaggio inviato per lo speciale evento a P. Rego ha scritto che il Giubileo deve tradursi in “Nuove opportunità per una vita piena e realizzata”, portando avanti la missione di promuovere e mantenere viva la memoria della passione di Cristo, la cui contemplazione renderà i Passionisti “profeti dell’amore del Crocifisso in un mondo che va perdendo il senso dell’amore” e “a nessuno sfugge che viviamo oggi in mondo in cui nulla è più come prima” e ha invitato la Congregazione a prestare attenzione agli “invisibili” che affollano le strade di ogni città e a non stancarsi “di accentuare l’impegno in favore dei bisognosi dell’umanità”e tale istanza missionaria “sia rivolta soprattutto verso i crocifissi di questa nostra epoca: i poveri, i deboli, gli oppressi, gli scartati dalle molteplici forme di ingiustizia e l’attuazione di questi compiti esigerà da parte vostra un sincero sforzo di rinnovamento interiore che deriva dal rapporto personale con il Crocifisso-Risorto e solo chi è crocifisso dall’amore, come lo è stato Gesù sulla croce, è capace di soccorrere i crocifissi della storia con parole e azioni efficaci”.
Lo speciale anno giubilare troverà la sua conclusione il 1° gennaio 2022, per ricordare la data in cui il giovane Paolo Danei terminò il ritiro spirituale, dopo 40 giorni vissuti da eremita nella cella della chiesa di San Carlo a Castellazzo, “per raccogliere compagni con cui condividere e annunciare al mondo l’amore del Crocifisso” e scelse il nome religioso di Paolo della Croce e, col tempo, i membri della Congregazione assunsero il nome di “Passionisti”.
San Paolo della Croce fondò anche una Congregazione delle Monache Passioniste che si ispirano al suo carisma, nonché cinque istituti femminili e molti movimenti laicali che insieme formano la “Famiglia Passionista”. Attualmente la Congregazione missionaria conta 1903 religiosi operanti in 400 comunità attive in 63 Paesi dei cinque continenti.
In tre secoli, 22 novembre 1720 – 22 novembre 2020, la Congregazione ha dato alla Chiesa numerosi Santi: S. Paolo della Croce, canonizzato da Papa Pio IX il 29 giugno 1867, S. Gabriele dell’Addolorata – 1920, S. Gemma Galgani – 1940, S. Vincenzo Maria Strambi – 1950, S. Maria Goretti – 1950, S. Innocenzo Canoura Arnan – 1999 e i Beati Domenico Barberi – 1962, Isidoro De Loor – 1984, Pio Campidelli – 1985, Bernardo M. Silvestrelli – 1988, Charles Houben – 1988, Niceforo Diez Tejerina e 26 compagni martiri di Damiel – 1989, Lorenzo M. Salvi – 1989, Grimoaldo Santamaria – 1995, Eugenio Bossilkov – 1998, Brando M. Cristina – 2003 nonché 18 Venerabili e 16 Servi di Dio e attualmente sono nove le cause tendenti alla canonizzazione-beatificazione che si trovano nella fase istruttoria diocesana/pontificia.

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