Superati i decreti Salvini – Per una nuova stagione di diritti e doveri

Il governo ha ottenuto la fiducia della Camera sul decreto-legge n. 130 del 2020, in materia di immigrazione. Il voto finale è atteso per mercoledì. Il provvedimento interviene per superare i cosiddetti “decreti Salvini”, che alla prova dei fatti hanno dimostrato tutta la loro inconsistenza. In alcune parti incostituzionali, quei decreti – al di là della propaganda della Lega – avevano stressato il sistema di accoglienza al punto di renderlo inefficace perché sono stati esclusi dai centri moltissimi immigrati finiti in una terra di nessuno in condizioni di precarietà e clandestinità. In due parole: creavano insicurezza. Secondo il Centro Studi e Ricerche IDOS, il numero dei migranti non comunitari scivolati nell’irregolarità per effetto dei decreti Salvini è cresciuto, nei due anni successivi, di 120-140.000 irregolari.
Il decreto approvato dal Parlamento interviene sulla convertibilità in permessi di lavoro di alcune tipologie di permessi di soggiorno: per protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori o per cure mediche dello straniero che versa in gravi condizioni psico-fisiche o derivanti da gravi patologie. Quanto poi alla protezione internazionale, le modifiche introdotte riguardano la procedura di esame prioritario e di esame accelerato delle domande. Sono state estese le categorie di soggetti che possono beneficiare di permessi di soggiorno per protezione speciale, per seri motivi di carattere umanitario o nel rispetto di obblighi internazionali dello Stato italiano. Il permesso di soggiorno per protezione speciale è stato portato da 1 anno a 2 anni.
Per quanto riguarda le ONG, vergognosamente colpevolizzate da Salvini, con il nuovo decreto otteniamo due risultati: NO alle sanzioni amministrative.
NO alla responsabilità penale per gli equipaggi che avvisino il proprio paese di bandiera e che informino le autorità competenti seguendone le indicazioni.

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