Il Presidente A.N.DI.S. Marotta: la scuola cambi passo e rinnovi il suo sistema educativo

Il Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, A.N.DI.S., Paolino Marotta, ha partecipato, su invito del segretario nazionale del Partito Democratico On. Nicola Zingaretti e della responsabile del settore scuola On. Camilla Sgambati, all’Assemblea Nazionale “Con il mondo della scuola”, celebratasi nella giornata di sabato 12 dicembre u.s.
Il Presidente Marotta, da sempre impegnato a promuovere dibattiti, incontri, convegni e iniziative per tutelare e restituire dignità, prestigio e crescita alla scuola e rivitalizzare il sistema scolastico, in sintonia con l’attuale contesto socio-economico-culturale e politico, nei predetti lavori ha socializzato le scelte strategiche di recente indicate dal Consiglio Nazionale dell’A.N.DI.S. che andrebbero implementate utilizzando i finanziamenti europei:
innanzitutto l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica. Le scuole italiane sono in gran parte vecchie e insicure, progettate per una didattica trasmissiva e frontale. Vanno quindi progettati e costruiti ambienti di apprendimento idonei ad ospitare una didattica attiva e modulare, con laboratori, biblioteche, palestre, spazi di incontro, tutti cablati con fibra ultraveloce nell’ottica della digitalizzazione e della transizione green.
• nel contempo occorre rivedere il sistema della formazione iniziale e in servizio del personale, a partire da quella dei docenti. Bisogna lavorare per una formazione capillare, permanente, di qualità, che preveda anche un forte coinvolgimento delle università ed un più efficace collegamento con le autonomie scolastiche.
Il connubio virtuoso tra insegnanti validamente formati, anche sul piano pedagogico e psicologico e ambienti di apprendimento funzionali a una didattica innovativa, potrebbe effettivamente portare a quel salto di qualità in grado di migliorare in modo significativo gli esiti dei processi formativi e di contrastare in modo sostanziale la dispersione scolastica.
• bisogna necessariamente mettere mano al trattamento economico del personale, riconoscendo ai dirigenti scolastici, ai docenti e al personale ATA un trattamento pari a quello dei loro colleghi europei.
• occorre ancora rivedere lo stato giuridico, il sistema di reclutamento, le modalità di sviluppo della carriera docente, le modalità di valutazione del personale, la stabilizzazione delle figure di “middle management”.
• vanno potenziati e stabilizzati gli organici del personale docente, educativo, ATA. L’intervento andrebbe accompagnato dalla riduzione del numero di alunni per sezione/classe.
• anche per il personale amministrativo e tecnico vanno ridefinite le competenze da richiedere in ingresso, rendendo prioritarie le competenze informatiche accanto a quelle amministrative e tecniche.
• i piani di studio dovranno diventare più leggeri e personalizzati, da costruire attorno a un curriculum essenziale. Occorre investire di più, fin dalla scuola primaria, sul potenziamento delle competenze digitali e informatiche di base, nonché sulle competenze matematiche e scientifiche.
• bisognerà poi mettere in campo un’idea di perequazione degli interventi volta a sanare i forti squilibri esistenti nel nostro Paese, in termini di infrastrutture e di servizi (nidi, scuole dell’infanzia, tempo pieno, tempo prolungato), squilibri che si ripercuotono in modo drammatico anche sui risultati dell’azione educativa. Senza la scuola le diseguaglianze sono destinate ad accentuarsi e forse irrimediabilmente.
• sarà necessario investire sul segmento 0-6, a partire da un piano di generalizzazione della scuola dell’infanzia.
• vanno rivisti i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche riportando le scuole alla dimensione di 900-1000 alunni, in modo da garantire funzionalità e migliori condizioni di esercizio dell’autonomia.
• vanno rilanciate le politiche per l’inclusione e il contrasto all’abbandono e alla dispersione, prevedendo il potenziamento dell’organico di diritto sul sostegno e di tutti gli strumenti di supporto alle disabilità / fragilità.
• occorrerà infine mettere mano alla riforma degli ordinamenti, che potrebbe non comportare costi, ma inserirsi efficacemente in un contesto complessivo di rinnovamento.
Concludendo, è fondamentale che la scuola non si lasci sfuggire questa imperdibile occasione di cambiamento per non ritrovarsi, ancora una volta e alla fine di tutto, in fondo se non addirittura fuori dalla lista.
E bisogna che sia il mondo della scuola reale ad esprimere priorità e progetti e non solo manager di successo di multinazionali, o politici esperti di scuola all’occorrenza o, ancora, funzionari amministrativi di più o meno lungo corso.
Su questo l’associazionismo della scuola, che non ha interessi particolari da difendere e che dispone di esperienza, conoscenza specifica e competenza, potrà offrire al decisore politico un contributo concreto e qualificato.
L’ANDIS dichiara fin d’ora la disponibilità ad intervenire nei gruppi di lavoro che sono stati annunciati.
Il Presidente Marotta, con il suo misurato, propositivo, collaborativo e stimolante contributo, ancora una volta, ha reso “plasticamente” evidente la politica scolastica che, fin dalla sua nascita, 1988, l’A.N.DI.S. porta avanti con l’unico obiettivo di contribuire a creare un sistema scolastico che risponda, sempre più e sempre meglio, ai bisogni educativi e formativi degli alunni e degli studenti e favorisca, nel contempo, con legislazione chiara ed univoca, l’esplicitazione della funzione docente, amministrativa e dirigenziale.

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