Calvi Risorta, il Sindaco: variante “inglese” di Covid-19: notizie dal mondo scientifico

Da pochi giorni è stata individuata una variante del COVID-19 in alcuni paesi tra cui l’Australia, Paesi Bassi, Danimarca e soprattutto l’Inghilterra. Pare che circoli già dal mese di settembre.
È di ieri la notizia che la stessa variante sia stata isolata anche in Italia.
In base ai pochissimi dati scientifici in nostro possesso, non sembra che la variante provochi ulteriori danni rispetto alla versione nota ma si stima che potrebbe avere un livello di contagiosità superiore al 70% rispetto a quella attuale.
Il Ministro della Salute italiano ha disposto un’analisi della sequenza genomica di questa variante per procedere a valutazioni più approfondite.
In effetti questa non è l’unica variante isolata dall’inizio della pandemia, sono state isolate diverse forme mutate già qualche mese fa sia in sud Africa che in estremo Oriente ed in tutti i casi, compreso questo, sembra che la mutazione del virus, seppur concreta, resti nell’ambito di un recinto ben definito.
Questa ultima evidenza lascia ipotizzare che la vaccinazione attualmente in corso possa conservare la sua efficacia anche su questa nuova forma.
Secondo il Prof. Carlo Federico Perno, docente di Microbiologia Università UniCamillus, la strategia da adottare adesso è quella di intensificare la campagna di vaccinazione al fine di ridurre la circolazione del virus nella sua forma classica e per capire meglio gli effetti del vaccino sulla forma mutata.
Anche il Prof. Massimo Galli, Università di Milano, è dello stesso parere: bisogna vaccinare velocemente il maggior numero di individui possibili per evitare di trovarci nella situazione di rincorrere il virus continuamente e di dover elaborare nuovi vaccini.

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