Recensione al libro: ”Vite sbeccate” di Dianora Tinti
Ero incuriosito dal titolo dell’ultimo libro di Dianora Tinti :”Vite sbeccate”, edito dalla casa editrice Pegasus Edizioni. Ho iniziato a leggerlo qualche sera fa, e nel giro di tre serate trascorse in compagnia delle storie narrate nel testo fino quasi al mattino l’ho portato a termine. Quando un libro mi prende, mi appassiona, non mollo finché esausto e sfinito non arrivo alla fine. L’autrice prende in esame la storia della protagonista, Viola, e la proietta davanti ai nostri occhi, raccontandocela in tutte le fasi salienti della via, prima come fanciulla, poi come ragazza e infine come una donna matura. Insieme alla vicenda della protagonista la narratrice intreccia quella di un’altra giovane donna, Alienor, e quella di tre uomini, Andrea, Federico e Gianluca. Ogni personaggio principale viene descritto non tanto dal punto di vista fisico, ma piuttosto nei suoi risvolti psicologici che attraversa secondo le vicende individuali e sentimentali. Tutti hanno in qualche modo sperimentato nella loro infanzia o gioventù esperienze traumatiche. L’autrice ce lo racconta con una narrazione che si sviluppa in modo diacronico tra presente e passato. Ciò che è notevole, nella trama delle vicissitudini delle figure presenti nel romanzo, è la precisa e approfondita analisi introspettiva che la scrittrice dedica a ognuno di loro. Il linguaggio usato scivola fluido e senza intoppi. Le storie illustrate si spostano tra due luoghi separati, il luogo natio della protagonista, Viola, che è rappresentato dal promontorio dell’Argentario, con i suoi paesaggi mirabilmente descritti dall’autrice, e spostandosi sull’altro versante dell’Appennino, rappresentato dal mare Adriatico, c’è il paese di Gradara, con le sue vetuste vestigia medievali, sovrastato dall’imponente figura del castello. Il maniero è famoso per la vicenda mirabilmente rappresentata da Dante nella sua Divina Commedia, cioè la toccante storia di Paolo e Francesca, che per amore trovarono la morte nel castello, e la vicina città di Cattolica. Si percepisce fin dalla prima descrizione di uno qualsiasi dei luoghi narrati, la perfetta conoscenza dei paesaggi e dell’atmosfera che vi regna da parte dell’autrice. Il libro tocca tutti i sentimenti che albergano nei cuori degli esseri umani: l’amore parentale, quello per l’altro sesso, l’amicizia, l’abnegazione per il lavoro, la passione per lo sport e il tempo libero, la pietà e la comprensione per chi soffre. Insomma, tutto ciò che riguarda il quotidiano vivere delle donne e degli uomini vi viene mirabilmente rappresentato con una scrittura priva di sbavature, che sa cogliere alla perfezione i vari momenti della vita di ogni persona descritta nelle storie che si intrecciano nel libro. Ovviamente, vi sono anche altri personaggi minori presenti nel romanzo, però, li ho tralasciati per non togliere il gusto della scoperta ai lettori che si accingeranno a sfogliare le pagine del libro. Sono convinto che chi ama leggere storie vere, che riguardano i veri e immutabili sentimenti umani, non potrà non trovare giovamento dalla lettura di questo romanzo. Il libro è adatto a tutti i tipi di lettori, certo chi ama leggere storie d’amore e di passioni autentiche, troverà senz’altro molto interessante portare a termine la sua lettura. Elevo il mio elogio alla scrittrice con l’augurio di trovare ispirazione per un altro lavoro di uguale fattura se non superiore!