LXVIII Giornata mondiale dei malati di lebbra

Santa Maria Capua Vetere – “Malattie virali, lebbra, disabilità: la salute del mondo passa dalla difesa dei più deboli”. È questo lo slogan della LXVIII Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra che si celebra domenica 31 gennaio. La giornata fu istituita nel 1954 da Raoul Follereau, scrittore, poeta e giornalista francese che per il suo impegno nella lotta alla lebbra fu definito “apostolo dei lebbrosi”. In Italia l’iniziativa è promossa dall’Associazione italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO). A Santa Maria Capua Vetere da oltre trentacinque anni per l’occasione la Comunità del Convento dei Frati Minori, di cui è guardiano padre Giuseppe Palmesano, in collaborazione con diversi laici che frequentano la parrocchia di cui è parroco padre Vincenzo Palumbo organizzano banchetti per la raccolta fondi attraverso la distribuzione di vasetti di miele, caramelle, riso e altri gadget. Pertanto sabato 30 di sera, prima durante e dopo la messa vespertina delle ore 18,30 e domenica 31 dalle ore 8,00 alle 13,00 sarà possibile sposare la causa dell’Aifo. Nella Città del Foro anche la Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo e la Rettoria degli Angeli Custodi, per la disponibilità di don Gennaro Iodice e di don Salvatore Iodice parteciperanno all’iniziativa benefica. L’Aifo da 60 anni lavora al rafforzamento dei sistemi sociosanitari, alla creazione di opportunità lavorative per le persone più vulnerabili, allo sviluppo economico delle comunità. Oggi è impegnata contro il COVID-19 per garantire ovunque il diritto alla salute. Ogni anno circa 350mila persone beneficiano delle iniziative sociosanitarie e di sviluppo inclusivo. Nella LXVIII Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra l’Aifo raccoglie fondi per progetti finalizzati a curare la lebbra e le malattie tropicali dimenticate, a restituire salute, diritti e dignità. L’associazione è presente in 12 paesi del mondo con 52 progetti.

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