Mai più “Errori di percezione”!
Ci risiamo! È successo di nuovo! Il pregiudizio è sempre duro a morire e il più delle volte si presenta in forme spregevoli. Siamo a Napoli, 3 febbraio 2021, Tribunale dei Minori e si sta per discutere del permesso di soggiorno di una giovane madre immigrata e della sua bimba. La donna è assistita dall’avvocato Hilarry Sedu, attivista per i diritti dei migranti e consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, napoletano di origini nigeriane.
La Giudice Onoraria della seduta, Maddalena Mangiacapra, interrompe subito la discussione della causa chiedendo al giovane avvocato se davvero fosse un avvocato e se davvero anche laureato ed incredula dopo le risposte affermative del ragazzo, gli chiede senza alcun pudore e con malcelato disappunto, di mostrarle il tesserino di iscrizione all’Ordine degli Avvocati. Non ci vuole tanto ad immaginare i pensieri sorti nella testa di Hilarry e le reazioni che simili frasi avrebbero potuto scatenare in chiunque. Ma il giovane avvocato, facendo ricorso a tutta la calma a sua disposizione, non ha raccolto le squallide provocazioni della Giudice e ha, invece, ritenuto giusto procedere nella discussione, ponendo al primo posto la causa da trattare riguardante la vita e l’avvenire di due persone da tutelare, madre e figlia. Per la Giudice, con tutta probabilità, Hilarry Sedu non è credibile come avvocato perché nero! Non è credibile come laureato perché la sua pelle non è bianca!
A freddo, sui social, il giovane avvocato ha poi commentato “No, non è razzismo, è solo idiozia. È la incompetenza di un organo amministrativo che non sa scegliere i componenti privati in ausilio della macchina della giustizia…” Ma Hilarry Sedu, in questo caso, non ha ragione perché trattasi invece di un vero e proprio episodio di razzismo, di quelli più beceri. Che non deve essere mai tollerato, soprattutto quando avviene in un’aula di un Tribunale e specie da parte di chi i diritti e le uguaglianze dovrebbe assicurarli a tutti, senza discriminazioni di alcun tipo. Il giorno dopo, puntuali, sono arrivate le scuse e il chiarimento della Giudice Onoraria Minorile, presso il Tribunale di Viale Colli Aminei, definendo l’accaduto come “un errore di percezione” senza la volontà di offendere l’Avvocato Sedu. A noi piace pensare che nessun “errore di percezione” debba più accadere e che le aspirazioni, la vita e il lavoro di una qualunque persona non debba essere legata al colore della pelle.