Shoah, 27 gennaio e Foibe, 10 febbraio, due giornate da NON dimenticare MAI

Tra fine gennaio e inizio febbraio si ricordano due dei più terribili avvenimenti del Novecento: la Shoah e i massacri delle Foibe.
Con il termine “Shoah” si vuole indicare lo sterminio della razza ebraica perpetuato dalla Germania nazista guidata da Adolf Hitler durante il Secondo Conflitto Mondiale. Il metodo di sterminio fu quello dei campi di concentramento e della incessante propaganda politica, ma ad esserne interessati non furono solo gli ebrei. Ci furono anche altre vittime, divisi tra oppositori politici, malati di mente, disabili, rom, sinti, testimoni di Geova, slavi ed omosessuali: tutte categoria, secondo Hitler, inferiori alla razza ariana e che andavano sterminati affinché non ne contaminassero la purezza. Per ricordare gli ebrei, e anche le altre vittime, uccisi dalla follia nazista, il 1° novembre del 2005 è stato designato in Italia il Giorno della Memoria: si tratta del 27 gennaio, giorno in cui viene celebrata la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz ad opera delle truppe sovietiche, avvenuta il 27 gennaio del 1945.
Con il termine “Foibe”, invece, si intendono gli eccidi ai danni della popolazione italiana che si verificarono tra il 1943 e il 1947 ad opera dei partigiani jugoslavi. Le vittime di tale eccidio, venivano gettate nelle foibe, grandi inghiottitoi tipici della regione carsica del Friuli Venezia Giulia e dell’Istria, o deportate nei campi di concentramento sloveni e croati. Per ricordarle, il 30 marzo del 2004 è stato istituito il Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno. La data prescelta, è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di Pace di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.
Purtroppo, ancora oggi ci troviamo a convivere con l’odio razziale che si manifesta sotto forma di disprezzo e di diffidenza verso gli altri e là dove l’odio e l’orrore hanno la meglio sull’umanità, è sempre giusto fermarsi a riflettere e a ricordare. Quanto accaduto può ripetersi. Il nostro appello è rivolto principalmente ai giovani. Qualsiasi forma di odio non porta mai al bene. Riflettete, giovani, riflettete!!!

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