Dario Franceschini: “Pompei continua a stupire con le sue scoperte e dimostra che si può fare valorizzazione”
Ancora una volta gli scavi archeologici della città di Pompei continuano a stupirci in maniera unica e sorprendente. Sembra che più il tempo passi, più la città sepolta dalle ceneri del Vesuvio voglia donare un’eredità ai suoi amatori e turisti che ancora oggi vanno alla ricerca dei tesori nascosti e delle storie enigmatiche dei cittadini che animavano la città ai tempi dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. La scoperta a cui stiamo facendo riferimento riguarda il rinvenimento di un carro nunziale, la cui notizia ha fatto subito il giro del mondo ponendo, ancora una volta, la città di Pompei al centro della scena archeologica e artistica. Dario Franceschini afferma, a seguito della scoperta: “Pompei continua a stupire con le sue scoperte e sarà così ancora per molti anni con venti ettari ancora da scavare. Ma soprattutto dimostra che si può fare valorizzazione, si possono attrarre turisti da tutto il mondo e contemporaneamente si può fare ricerca, formazione e studi». Il Ministro della Cultura evidenzia che si tratta di una scoperta dal «grande valore scientifico». Questo grande carro cerimoniale, caratterizzato dalla presenza di quattro ruote, come si può notare dall’immagine, è stato rinvenuto nel porticato antistante alla stalla, dove già nel 2018 Pompei aveva donato un’ulteriore scoperta con l’emersione dei resti di tre cavalli. Il carro si presenta in buone condizioni conservando i suoi fregi in ferro con delle bellissime decorazioni in bronzo. Si tratta di un ritrovamento unico, che non ha precedenti in Italia, in ottimo stato di conservazione. Massimo Osanna ha affermato a seguito di questa notizia: “È una scoperta straordinaria per l’avanzamento della conoscenza del mondo antico” aggiungendo che: “Si tratta infatti di un carro cerimoniale, probabilmente il Pilentum noto dalle fonti, utilizzato non per gli usi quotidiani o i trasporti agricoli, ma per accompagnare momenti festivi della comunità, parate e processioni”. Questa scoperta ci deve far riflettere su quanto sia importante investire in un settore come quello dei beni culturali. Molto spesso le bellezze artistiche del nostro Paese vengono sottovalutate anzi in gran parte dei casi assistiamo ad un vero taglio di fondi per l’ambito artistico. In realtà finanziare progetti archeologici del genere consentono di attrarre maggiore turismo e oltre ad una questione economica e di numeri tutto ciò ci consente di riappropriarci della nostra storia e del nostro passato perduto in attesa di venire nuovamente alla luce per essere conosciuto, tutelato e conservato in buono stato dalle generazioni future. Non vediamo l’ora che la città di Pompei possa donarci nuovamente una nuova scoperta archeologica in modo da poter arricchire il nostro patrimonio storico, culturale e artistico.