Stagioni polliniche anomale: il monitoraggio aerobiologico in Umbria nel 2020
Il 2020 è stato un anno particolare che ha registrato numerose anomalie sia per quanto riguarda i livelli di concentrazione raggiunti dai vari taxa che per gli spostamenti dei periodi di fioritura, fattori fortemente subordinati alla combinazione delle variabili meteo climatiche.
Nel report “Il monitoraggio aerobiologico in Umbria nel 2020” pubblicato da Arpa Umbria, i dati pollinici della stagione 2020 sono stati confrontati con le serie storiche presenti nella banca dati dell’Agenzia e messi in relazione con i dati meteo-climatici forniti dal Centro Funzionale della Regione Umbria.
Olga Moretti del Laboratorio Multisito di Arpa Umbria analizza i principali temi e risultati contenuti nel report dell’Agenzia relativo al monitoraggio aerobiologico in Umbria.
Per ragioni precauzionali legate alla pandemia da COVID-19, che hanno imposto temporanee sospensioni dei monitoraggi, nel corso del 2020 si è registrata la perdita parziale dei dati relativi alle stazioni di Città di Castello e, in misura minore, di Perugia. Per le stesse ragioni, il monitoraggio dei pollini rilevati dalla stazione di Città di Castello, collocata presso l’ospedale cittadino, è tuttora momentaneamente sospeso. La stazione di Terni è l’unica rimasta costantemente attiva1.
Nel report sono riportate le considerazioni relative alle famiglie/specie allergeniche che hanno evidenziato alterazioni più rilevanti nel 2020.
Pur essendo una piccola regione, l’Umbria presenta fasce fenologiche differenti dovute all’influsso che gli Appennini esercitano sul territorio e alla presenza di depressioni (come la Conca ternana), il che richiede un’analisi puntuale per ciascuna stazione di monitoraggio.
foto di Marta Bosi