Ad Aversa, domani, 16 marzo, riapre al culto l’antica e storica chiesa di “Sant’Antonio” al Seggio
Domani, 16 marzo 2021, ore 11.00, la città di Aversa e in modo particolare la comunità di Via Seggio, la Diocesi e il variegato mondo storico-artistico vivranno un giorno da “ricordare” per la riapertura al culto pubblico del monumentale tempio di Sant’Antonio di Padova, ubicato in Via Seggio – Piazzetta Lucarelli – a poche centinaia di metri dalla chiesa cattedrale di Aversa.
La riapertura dell’edificio sacro sarà impreziosita dalla solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Angelo Spinillo, e questa si svolgerà nel più rigoroso rispetto dei protocolli previsti dalle normative anti Covid-19 e vedrà la partecipazione del Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Napoli Fra’ Cosimo Antonino; del Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto; del Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento Mario Pagano; del Sindaco di Aversa Alfonso Golia e dei rappresentati delle Associazioni che meritoriamente operano sul territorio.
Per l’evento il Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali della diocesi nonché Direttore del Museo diocesano, Incaricato regionale per i Beni Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Campana e Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Archivistica Ecclesiastica, Mons. Ernesto Rascato, ha dichiarato che “Grazie alla sinergia operativa tra le Istituzioni interessate la chiesa di Sant’Antonio al Seggio viene restituita al culto e alla città, come casa di preghiera, spazio di fraternità, luogo di cultura e il ritorno alla vita della prima chiesa al mondo intitolata al Santo di Padova, rappresenta, senza dubbio, un forte segnale di rinascita per le comunità dei credenti in questo tempo difficile, ma ricco di bellezza e di speranza”. La chiesa il 12 novembre 2017 fu dichiarata inagibile per le abbondanti infiltrazioni d’acqua nelle pareti, generando non poche crepe e costringendo i frati francescani ad abbandonare l’antica dimora.
La storica e artistica struttura sacra di proprietà del Fondo Edifici di Culto (organo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno) e concessa in uso alla diocesi di Aversa, nel 1986 venne affidata alla Provincia Francescana Napoletana dei Frati Minori Conventuali. La chiesa vanta una sua significativa “storia” e la sua esistenza è documentata nel 1231 ed era dedicata a Sant’Antonio Abate e nel 1232 assunse il titolo attuale appena dopo la canonizzazione del Santo di Padova, con la presenza dei frati francescani, accolti in città, grazie alla disponibilità e alla benevolenza del Vescovo, Giovanni IV Lamberto (1229 – 1234), amico personale di san Francesco e la struttura divenne convento dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
La chiesa nel tempo è stata oggetto di interventi strutturali e di restauri ed oggi si presenta ad un’unica navata, arricchita da numerosi altari, dipinti e stucchi e con un pregevole soffitto ligneo a cassettoni, realizzato nel XVII secolo e custodisce interessanti affreschi del XV secolo, tra i quali la Madonna col Bambino tra san Giacomo e san Ludovico da Tolosa; opere del XVI e XVII secolo, tra le quali un Sant’Antonio Abate di Carlo Mercurio (1665); una tavola del tardo manierismo (XVI secolo) che rappresenta la Vergine, incoronata dagli angeli, seduta sul santuario di Loreto trasportata da putti; un dipinto che rappresenta la Madonna col Bambino tra i santi Andrea e Pietro; una pregevole tela dell’Immacolata e un organo a canne (1986), uno dei più importanti dell’Italia meridionale.
Accanto alla sua struttura muraria si trovano i resti dell’antico convento: il chiostro, a pianta rettangolare, costituito da due livelli e il porticato che conserva gli archi a sesto acuto del periodo gotico e al quale, con molta probabilità, nell’ottocento fu aggiunto un piano superiore. Internamente al chiostro, in un angolo dello stesso, si eleva un campanile tufaceo, risalente al periodo romano.
L’evento religioso che si celebra domani assume anche una connotazione storico-culturale-sociale e cade in un momento molto particolare denso di preoccupazioni, ansie, timori, inquietudini, angosce e turbamenti per le conseguenze e per il protrarsi del fenomeno pandemico e si vuole sperare, vivamente, che il medesimo possa costituire l’inizio di un risveglio e di una rinascita a più “voci” per la città di Aversa e non solo.