Il nuovo libro di Elisa Ruotolo: “Quel luogo a me proibito”

La scrittrice casertana, dal linguaggio complesso e poetico, ha pubblicato un altro capolavoro letterario dopo la raccolta poetica “Corpo di pane” con nottetempo.
La grande scrittrice Elisa Ruotolo ha scritto con sapienza e intelligenza tanti capolavori letterari e ha pubblicato recentemente un nuovo libro intitolato “Quel luogo a me proibito”, edito dalla casa editrice Feltrinelli, che è stato in brevissimo tempo “attenzionato” dal Corriere della Sera e dalla stessa casa editrice Feltrinelli che l’ha inserito nella sezione “Consigliati per te”. Non si deve rimanere stupiti da tutta quest’attenzione per la scrittrice di Santa Maria a Vico (CE) perchè ogni qualvolta scrive ogni romanzo con pagine memorabili e sensuali, nutrite dalla sua forza poetica per riecheggiare la naturalezza e l’intensità nella sua vera intuizione. Alcune righe di quest’ultimo romanzo sono state adorate anche dall’attrice Camilla Filippi, che con la sua bella lettura ha idealizzato ricordi e attimi lontani. Attraverso la sua voce inconfondibile, l’autrice cerca di esprimere un mondo, il Meridione con la forza riarsa e terrigna delle sue immagini, che vuole conquistare uno spazio limitato nel panorama della letteratura italiana.
Non avendo ancora letto il libro pubblichiamo la descrizione della Feltrinelli:
In un Meridione ben distante dai segni della modernità urbana, la protagonista cresce oppressa da un ambiente familiare in cui le condotte pubbliche e private sono spietatamente misurate sul terrore del giudizio sociale e sul rigore vincolante del dovere quotidiano. Il nido protettivo diventa allora nodo difficile da sciogliere e da portare. “Famiglia era questo: una messa in comune del privato, un difetto di autonomia, una continua chiamata in causa dell’altro, un sostenersi che diveniva peso.” A smentire il clima familiare, la figura della nonna materna, una donna vitale, attenta ai propri spazi di autonomia e libertà, un modello stigmatizzato dai genitori della ragazza ma di cui lei sente di aver ereditato il “sangue ferino”, una sotterranea spinta a spezzare i legami per seguire i propri desideri. Questa attrazione si incarna per lei, nell’infanzia ma soprattutto nell’adolescenza, in Nicla, una ragazzina libera e istintiva che non ha paura di andare con i ragazzi. Paura che al contrario la protagonista non riesce a vincere se non nelle sue fantasie o nei libri, tanto che la ritroviamo adulta ma ancora inesperta di sé e degli uomini: la sua piccolezza assai simile a quella del bonsai, che – frenato nella crescita con tagli e legature – non è in grado di dare ombra né frutto. Ha un lavoro e si è lasciata alle spalle il dialetto da cui proviene quando conosce un uomo che rappresenta il proibito, il desiderio: forse il nodo più difficile da affrontare: “Avevo sempre pensato che per me tutto potesse risolversi nel chiuso di una stanza o negli affetti in cui ero nata, ma Andrea ora mi dimostrava che c’era anche altro”. Si tratta di fidarsi, ma quanto coraggio serve per assumersi la responsabilità del proprio piacere?
NOTE D’AUTORE
Elisa Ruotolo è nata nel 1975 a Santa Maria a Vico (CE). Con nottetempo ha pubblicato nel 2010 il suo libro d’esordio, la raccolta di storie brevi Ho rubato la pioggia (Premio Renato Fucini e finalista al Premio Carlo Cocito; tradotto in Francia e Stati Uniti) e nel 2014 il suo primo romanzo, Ovunque, proteggici (Selezione Premio Strega 2014, finalista al Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane). La sua ultima pubblicazione in prosa è Una grazia di cui disfarsi. Antonia Pozzi, il dono della vita alle parole (rueBallu, 2018). Nel 2019, per Interno Poesia ha curato il volume Mia vita cara. Cento poesie d’amore e silenzio di Antonia Pozzi e ha pubblicato con nottetempo la raccolta poetica Corpo di pane.

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