Presenza di salmonella gruppo C1, Ministero della Salute ritira lotto di salame dai negozi
Un nuovo avviso di richiamo di prodotti alimentari per rischio microbiologico è stato lanciato in queste ore dal Ministero della Salute attraverso il suo portale dedicato agli avvisi di sicurezza e al richiamo di prodotti alimentari da parte degli operatori. Questa volta il ritiro dagli scaffali dei negozi riguarda il richiamo di un salame di cinghiale. Il motivo dell’allerta alimentare è il rischio microbiologico: presenza di salmonella gruppo c1. Sul sito la data di pubblicazione dell’allerta è quella dell’8 aprile 2021, ma sull’avviso di richiamo la data effettiva dei controlli veri e propri è quella di ieri, 7 aprile. La denominazione di vendita esatta del prodotto interessato dal richiamo è Pepe nero salame di cinghiale a marchio Renzini. Il prodotto è commercializzato dalla Renzini S.p.a. con sede dello stabilimento in via D.Renzini, 2 06019 Montecastelli (PG). Il marchio di identificazione del produttore è IT 645-L CE mentre il numero di lotto ritirato dalla vendita è 61104910. Il termine minimo di conservazione è il 24 aprile 2021. Il salame è venduto in confezioni da 0,200 Kg. Nelle avvertenze si legge la richiesta di richiamo del prodotto, con comunicazione al consumatore di non utilizzare il prodotto e riportarlo ai punti vendita dove è stato effettuato l’acquisto. La scelta di richiamare il lotto di salame è scattata a seguito di controlli a campione che hanno rilevato la presenza di salmonella in una unità su cinque unità campionarie. La salmonella è uno degli agenti batterici più comuni nei casi di infezioni trasmesse da alimenti e può dare vita alla salmonellosi. I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati). La salmonellosi quindi viene trasmessa attraverso l’ingestione di questi cibi o bevande contaminate o per contatto ed è responsabile soprattutto di infezioni gastrointestinali che possono portare a sintomi come vomito, diarrea e dolore addominale. Per precauzione, Giovanni D’Agata, Presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il salame con il numero di lotto segnalato e restituirlo al punto vendita. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.