Virginia Ciaravolo: “Quando parliamo di complimenti alle donne occorre che ci sia condivisione tra le parti”
Una delle più grandi piaghe sociali della nostra società del XXI secolo, che si proclama giusta ed equa, che continua a diffondersi sempre più è la violenza sulle donne. Oggi è ritenuto inaccettabile che un’adolescente, una ragazza o una donna debba essere soggetta a molestie e a maltrattamenti da parte degli uomini. Infatti stando ai dati che ci pervengono e che sentiamo attraverso i vari quotidiani e canali televisivi, ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna e gran parte di questi autori sono mariti o ex compagni delle vittime che molto spesso hanno già denunciato i loro carnefici. Secondo i dati riportati sull’Osservatorio della violenza sulle donne, dall’inizio della pandemia sino ad oggi sono stati commessi 114 femminicidi; si tratta di dati inaccettabili che nascondono una verità amara: le donne non vengono tutelate dall’ordinamento come ci viene molto spesso raccontato. Proprio per questo vogliamo sottoporre alla vostra attenzione le parole pronunciate dalla criminologa Virginia Ciaravolo che è stata ospite della trasmissione televisiva Background condotta da Mario Pelliccia sul canale 855 del digitale terrestre. Nel corso della puntata ci si è soffermati sul Signal for Help, iniziativa canadese che sta spopolando tra il web per poter aiutare tutte le donne a chiedere aiuto anche attraverso un semplice gesto che però può salvarle la vita. Alla domanda che è stata rivolta all’ospite in collegamento sull’efficacia del Codice Rosso, il recente provvedimento volto a limitare le uccisioni e le violenze sulle donne, è stato ribadito, dalla stessa Virginia Ciaravolo, che in realtà questo provvedimento ha ancora molta strada da fare essendo ancora ai suoi inizi, dal momento che non sempre le donne vittime di violenza vengono convocate e ascoltate dalle forze dell’ordine secondo i tempi previsti tra i due e i tre giorni. Altro aspetto importante, affrontato nel corso dell’intervista, è la questione relativa al catcalling e a tal riguardo la dottoressa Ciaravolo ha sottolineato che: “Uno dei pilastri terribili su cui si basa la violenza di genere è lo stereotipo di una cultura che dobbiamo eliminare. Ciò che andava bene cento anni fa, ora lo dobbiamo cancellare. Quando parliamo di complimenti è importante che ci sia condivisione tra le parti”. Infine per poter fondare una società fondata sull’equità tra i generi occorre riformare le nuove generazioni di giovani in modo da poter sentir parlare sempre di meno che una donna sia stata vittima di violenza maschile.