Squalo bianco in viaggio verso l’Europa dopo aver preso “direzione sbagliata”
Lo squalo di 4,5 metri di solito nuota su e giù per la costa orientale degli Stati Uniti e del Canada. Ma inaspettatamente, lo squalo di 50 anni, il più grande mai etichettato in quella regione dagli scienziati, ha preso una svolta a est, attraverso l’Oceano Atlantico. Gli squali bianchi sono i più grandi pesci predatori del mondo. Tuttavia, le specie migratrici attraversano raramente la dorsale medio atlantica, una barriera in mezzo all’oceano, ma è esattamente quello che ha fatto Nukumi all’inizio di questo mese. L’organizzazione OCEARCH, che rintraccia squali e tartarughe, è stata in grado di confermare da un trasmettitore nella pinna dorsale di Nukumi che aveva effettivamente nuotato attraverso la dorsale medio-atlantica. L’unico altro squalo bianco ad aver mai effettuato la traversata è stato Lydia, che ha sorpreso gli scienziati con un viaggio sulla costa del Portogallo nel 2014. Lo scienziato capo di OCEARCH Bob Hueter crede che Nukumi stia facendo la traversata perché è incinta e sta cercando un posto sicuro per partorire lontano da controparti maschili aggressive. Non è ancora certo quale sarà la destinazione finale dello squalo: “Potrà raggiungere le coste dell’Europa, ma non possiamo ancora prevedere se lo farà effettivamente. Se non torna presto, potrebbe recarsi in isole al largo, come le Azzorre, o sulle montagne sottomarine nell’Atlantico orientale. Dal momento che nessuno dei nostri altri squali ha fatto questo, per ora tutto è ancora una supposizione e dobbiamo aspettare ulteriori posizioni del trasmettitore”, ha detto Hueter. L’etichetta che OCEARCH è stata in grado di attaccare alla pinna dorsale di Nukumi nell’ottobre 2020 mostra che percorre una media di 70 km al giorno. Nukumi ha lasciato la costa della Carolina del Nord il 22 febbraio e da allora ha percorso quasi 6.000 miglia. Gli esperti, nel frattempo, sono preoccupati per le attività di pesca nelle aree in cui si reca Nukumi. Lo squalo, evidenzia Giovanni D’Agata, Presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe potenzialmente strappare le reti, ma ami e lenze potrebbero rappresentare “un serio rischio per la sua sopravvivenza”.