Papa Francesco istituisce “La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani”
Papa Francesco, il 2 febbraio u.s., nell’evidenziare e rievocare le figure di Simeone e Anna, durante la presentazione di Gesù al tempio, affermò che “I due anziani, illuminati dallo Spirito Santo, riconobbero in Gesù il Messia” e proseguì dicendo che “Lo Spirito suscita ancora oggi negli anziani pensieri e parole di saggezza; la loro voce è preziosa, perché canta le lodi di Dio e custodisce le radici dei popoli”. Nella medesima liturgia annunciò che istituirà “La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani” che si celebrerà nella domenica di luglio in prossimità della memoria liturgica dei Santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù, che cade il 26 luglio. Quest’anno, pertanto, la Giornata dei nonni e degli anziani si celebrerà domenica 25 luglio e come scrive la Redazione del mensile “Vita Pastorale”, n. 3 – marzo 2021, “compatibilmente con la situazione sanitaria, sarà proprio Francesco a presiedere la Messa vespertina in San Pietro”.
Con tale meritoria e saggia iniziativa Papa Francesco ha mostrato, ancora una volta, facendo leva sulla sua esperienza personale con la sua nonna paterna, la sua grande attenzione nei riguardi delle persone anziane e ha ribadito che “la vecchiaia è un dono e che i nonni sono l’anello di congiunzione tra le generazioni, per trasmettere ai giovani esperienza di vita e di fede e per promuovere la comunicazione tra le generazioni”.
La “Festa dei nonni” fu creata negli Stati Uniti nel 1978 (Presidente Jimmy Carter), in Francia nel 1987, nel Regno Unito nel 1990, in Canada nel 1995, in Estonia nel 2010 e in Italia nel 2005 con la Legge n. 159 del 31 luglio “quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale” e fissò il 2 ottobre quale data di celebrazione che coincide con il ricordo liturgico degli Angeli Custodi nel calendario cattolico dei Santi.
Come ebbe a scrivere il 2 ottobre 2020 il quotidiano “La gente d’Italia” i nonni, i nostri grandi eroi hanno i capelli bianchi, gli occhi pieni di luce, il viso ormai invecchiato dalle rughe ma quando sorridono emanano ancora tanta felicità e bellezza. Attualmente sono più di dodici milioni, l’80% di loro si occupano dei nipoti fino a tredici anni circa e circa sette milioni pagano il conto finanziario di nipoti e figli. Sono quindi pietra miliare delle famiglie, punti di riferimento per i genitori e risorsa per l’intera società; questo li fa sentire sicuramente utili e quindi ancora parte attiva nella loro vecchiaia.
I nonni sono sicuramente una risorsa da non sprecare, sono colmi di sapienza e di esperienza, hanno alle spalle tante storie da raccontare da cui avremmo tutti, grandi e piccoli, da imparare. Papa Francesco, infatti, afferma, che “la vecchiaia è la sede della sapienza della vita”.
Il ricordo dei nonni esisterà per sempre, la memoria dei valori che trasmettono rimane inciso nei nostri cuori e, appunto, per questo dobbiamo cercare di apprendere quanto più possibile da loro: artigiani della bontà, della gentilezza e dell’altruismo che li caratterizza e cercare di trascorrere con loro più tempo possibile, a volte mettendo da parte altri impegni. La clessidra del tempo, purtroppo, non si può fermare, essi non sono eterni. Ebbene, anche se il ciclo della vita ci porterà a separarci da loro con la speranza che ciò avvenga il più tardi possibile, la cosa importante è che resti vivo in noi il loro spirito e che diventino modello di vita ed esempio di sapienza.
Papa Francesco in più di una circostanza, opportunamente e saggiamente, ha affermato “I nonni e gli anziani sono la nostra memoria”.