Cesa – Antonio Romano nel “RICORDO” dei Padri Passionisti e dell’ASEAP
Il 7 maggio u. s., nella chiesa della parrocchia di San Cesario Diacono e Martire di Cesa, i Padri Passionisti della Congregazione di San Paolo della Croce e l’Associazione ex alunni passionisti, ASEAP, unitamente ai familiari, agli amici, ai conoscenti e agli estimatori hanno ricordato Antonio Romano, deceduto, inaspettatamente, il 21 marzo u. s. nell’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, per aver contratto il Covid-19.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal parroco Don Giuseppe Schiavone, da oltre un trentennio alla guida della parrocchia cesana, concelebranti l’Assistente Spirituale dell’ASEAP Padre Ludovico Izzo e il Superiore della Comunità Passionista di Airola (BN) Padre Amedeo De Francesco e ha registrato la partecipazione, sempre nel rispetto delle disposizioni emanate dalle competenti autorità per evitare il contagio e contenere la diffusione del Covid-19, della consorte Signore Eleonora, del Figlio Nicola (miracolato il 15 maggio del 1982 dal giovane studente passionista Grimoaldo Santamaria, 04.05.1983 – 18.11.1902, beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 29 gennaio 1995), della figlia Maria Consiglia, dei nipoti, di tanti altri familiari e parenti e di una rappresentanza dell’ASEAP.
Padre Amedeo nell’omelia ha ricordato, succintamente ma esaustivamente, l’opera, l’impegno, la dedizione, i risultati raggiunti e la visione sociale e religiosa dell’amico Antonio Romano, ex alunno passionista nonché Presidente dell’Associazione ex alunni passionisti, sodalizio che per la sua costituzione e per il suo riconoscimento, 1990-1991, si adoperò convintamente e fattivamente e nel 2009 sulla rivista associativa scriveva “L’Associazione degli ex alunni passionisti è una <meravigliosa creatura>, per certi aspetti atipica, virtuale, svariata per estrazione geografica dei soci, assai eterogenei per professione, età e cultura, … eppure vera e autentica, speciale e concreta, fraterna e solidale con un comune collante: l’impegno (per tutti) di essere nel mondo testimoni della <passione> di Cristo per l’uomo, diffondendo, con iniziative mirate, la filiale devozione a San Paolo della Croce, a cui i soci sono legati da quando impararono a conoscerlo nel periodo, più o meno breve, tra i passionisti” ; il suo non comune curriculum nella “famiglia” passionista: nel 1957, undicenne, entrò nel seminario passionista di Pontecorvo (FR) e la sua formazione si implementò e si rafforzò nei seminari di Calvi Risorta (CE), Falvaterra (FR), Isola del Gran Sasso – San Gabriele dell’Addolorata (TE) e nella Pontificia Facoltà di Teologia, sezione “San Tommaso”, di Napoli e mentre era impegnata in questi ultimi studi lasciò, non senza tormenti, l’alunnato passionista ma non la stupenda “Famiglia Passionista” e portò con sé sempre il “carisma” passionista, tanto da continuare a vivere e a seguire, anche se dall’esterno, gioie, amarezze, delusioni, successi, ansie, trepidazioni, progetti delle comunità passioniste e dei singoli discepoli di San Paolo della Croce; la formazione acquisita e interiorizzata la dispiegò, egregiamente e operativamente, anche nella sua parrocchia di San Cesario e nella sua Diocesi di Aversa; il suo attaccamento non comune alla “sua” creatura, l’ASEAP, sostanziato da un impegno convinto e determinato sostenuto sempre da un genuino entusiasmo che poneva nelle sue meritorie iniziative associative e sociali e con la quale, non senza sacrifici, riusciva a coinvolgere nelle sue varie iniziative aggregative pubbliche Istituzioni, Enti, Associazioni e privati cittadini e di tutto ciò voleva che ne restasse memoria e testimonianza e ciò è avvenuto con la pubblicazione della rivista associativa “LE NOSTRE RADICI”, che per oltre trent’anni ha curato e diretto (dalla pubblicazione del n. 1, 1991 al n. 1, febbraio 2021). Padre Amedeo a conclusione del significativo RICORDO dell’amico Antonio ha evidenziato, altresì, la sua disponibilità e attenzione nei confronti della sua famiglia: marito esemplare, padre generoso, nonno premuroso e affabile.
La “sua” ASEAP che ha partecipato alla celebrazione liturgica e al suo “RICORDO” era rappresentata dai soci Giuseppe Brescia, Paolo Diana, Antonio Gargiulo, Luigi Manganiello, Francesco Menale, Carlo Pezzella, Salvatore Romano e Franco Silvestre che per la circostanza hanno indossato la coccarda dell’Associazione (tanto cara ad Antonio Romano), fatte confezionare in numero sufficiente, con accortezza e meticolosità, dal socio Salvatore Romano da Vitulazio (CE).
A conferma e testimonianza della stima e della considerazione che Antonio Romano godeva e continuerà a godere nella “Famiglia Passionista” si riporta un messaggio WhatsApp di Padre Ludovico Izzo che sul GRUPPO ASEAP alle ore 20,40 del giorno 11 maggio u. s. ha scritto “Grazie a Salvatore (Romano) per il servizio fotografico per il trigesimo di Tonino, è sempre poco quello che si è potuto fare, in questo tempo di pandemia”. In tale stringato messaggio si è rilevata tutta la sofferenza e il disagio per non aver potuto rendere all’amico fraterno ANTONIO ROMANO le dovute testimonianze di riconoscenza, affetto e stima. L’appuntamento è solo rimandato!