Calvi Risorta – “STRISCIA LA NOTIZIA” alla GROTTA DEI SANTI

Domani sera, alle ore 20,30 circa, all’interno della trasmissione televisiva di Canale 5, STRISCIA LA NOTIZIA, andrà in onda un servizio realizzato dal giornalista Luca Abete nella Grotta dei Santi di Calvi Risorta.
La “visita” di Luca Abete è stata sollecitata dal socio dell’ArcheoCales Prof. Pasquale De Stefano, cultore e studioso di siti archeologici e in modo particolare di quello di Cales e dei significativi monumenti adiacenti (Grotta dei Santi, Grotta delle Formelle, Castello angioino-aragonese, Cattedrale romanica) nonché Docente di Educazione Artistica nelle scuole secondarie di I e II grado.
La Grotta è scavata in una parete tufacea che si trova a monte del ponte della strada Statale n. 6, Casilina, nelle immediate vicinanze del centro urbano di Calvi Risorta. La cavità è costituita da tre ambienti di forme e dimensioni diverse. L’invaso principale, a pianta quadrangolare e sezione trapezoidale, presenta sul fondo un altare e un piccolo vano absidato, posto a circa 3,5 metri dal calpestio, cui si accedeva grazie ad una scala scavata nel tufo. Il terzo ambiente, ortogonale all’invaso principale, ha la pianta rettangolare e presenta una nicchia sulla parete sinistra.
Diversi elementi caratteristici fanno ritenere che si tratti di una cavità artificiale riconducibile all’età preromana o romana. L’avvio dell’utilizzo cultuale della Grotta dei Santi è ascrivibile al X secolo, epoca alla quale risalgono gli affreschi più antichi che ne decorano le pareti. La committenza laica degli affreschi attesta che la Grotta dei Santi era un piccolo oratorio campestre, senza alcun collegamento con il fenomeno eremitico. Negli anni ’80 del secolo scorso, purtroppo, ignoti ed esperti ladri del settore, asportarono, con la moto sega, la parte superiore di cinque di questi affreschi (Una Vergine, San Simone, Santa Barbara, San Cosma e San Giovanni Battista). Negli anni seguenti due di essi (dal valore di circa mezzo milione di euro sul mercato clandestino) furono ritrovati dai Carabinieri del Reparto Operativo di Tutela del Patrimonio Culturale in Grecia e attualmente sono custoditi dalla Soprintendenza ai Monumenti di Caserta e Benevento e sono esposti nella sala ROMA della Reggia di Caserta.
Dopo il furto anche la beffa. Negli anni seguenti un certo “eremita”, un santone che dimorando in una grotta nelle vicinanze, imbiancò con calce le pareti affrescate arrecando un grave danno alle pitture e lo stato di abbandono e in parte delle immagini, hanno fatto in modo che il culto millenario per questi luoghi si arrestasse, determinando anche da parte della vegetazione, la cancellazione del sentiero.
Il Prof. De Stefano in merito alla Grotta dei Santi recentemente ha affermato “Nella zona superiore della parete di fondo è scavato un ambiente concavo accessibile solo da una scala molto rudimentale dove sono raffigurate, in un unico pannello al centro, Cristo in trono affiancato da due Arcangeli, Michele e Gabriele, e i Santi Pietro, Paolo, Tommaso, Martino e Giuliano. La parte sottostante comprendeva un pannello con quattro Santi mentre la parte superiore di questi dei medaglioni raffigurano alcuni Santi. Da sinistra sono raffigurati a figura intera Santa Margherita, un santo Vescovo (forse San Casto) e un Santo medico. Tra questi ultimi un pannello in sovrapposizione raffigura una Madonna con il Bambino, che copre una quarta figura del pannello sottostante. Le pareti, sia quella di destra e sia quella di sinistra, presentano le figure di diversi santi.
Non è da escludere che la prima fase pittorica, priva delle scritte dei committenti, possa risalire ai monaci benedettini che alla fine del IX secolo, per sfuggire dall’invasione araba che investe l’Italia meridionale – e soprattutto le comunità monastiche di Montecassino e di San Vincenzo al Volturno – trovarono rifugio a Capua, passando per Calvi”.
A Calvi Risorta, nell’intero Agro Caleno e nel vasto circondario regna non poca attesa per la visione del servizio televisivo realizzato dal giornalista Luca Abete di “Striscia la Notizia”.

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