Misure per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali
Il decreto-legge n. 52 del 2021, approvato dalla Camera, si pone in un rapporto di consequenzialità rispetto ai tanti provvedimenti fin qui approvati per contenere gli effetti della pandemia da Covid-19.
L’abbandono dei Dpcm, come strumento principale per il contrasto alla pandemia è stato uno degli effetti dell’adozione dei decreti-legge, che hanno permesso al Parlamento di continuare ad avere un ruolo centrale, nonostante la decretazione dello stato di emergenza, in modo da ritornare progressivamente alla normalità del procedimento legislativo.
Stato di emergenza che, con questo decreto, viene prorogato al 31 luglio con una scansione puntuale di aperture, che consentono di continuare a contrastare in maniera efficace l’evolversi della pandemia e allo stesso qualora l’andamento dei contagi lo permetta, l’allentamento delle misure stesse.
Questo provvedimento, che si inserisce nella strategia di rilancio del Paese come risposta alla crisi dovuta all’emergenza sanitaria in corso, può essere, quindi, definito certamente il “decreto delle riaperture”, poiché racchiude al suo interno un quadro di misure omogenee volte ad una graduale ripresa delle attività economiche e sociali.
Una situazione sanitaria in evoluzione, a seguito del rallentamento dei contagi e del successo della campagna vaccinale, permette così di anticipare un dettagliato calendario di riaperture delle attività economiche, sociali, culturali e sportive, oltre che un allentamento della limitazione degli spostamenti sul territorio nazionale.
Sottolineiamo un aspetto di questo decreto che ci sta particolarmente a cuore, ossia le riaperture delle visite all’interno degli ospedali e delle RSA, che permetteranno finalmente ai familiari di poter riabbracciare chi si trova in queste strutture. E siamo contenti che il Ministro della Salute abbia integrato il testo con queste nuove disposizioni.