Voto ai 18enni al Senato
Approvata in terza lettura dalla Camera la riforma costituzionale che consente il voto ai 18enni per il Senato. È una riforma giusta per tre motivi: supera un arcaismo che risale al tempo in cui Camera e Senato avevano una diversa durata; allarga la base elettorale del Senato rendendola uguale a quella della Camera dei deputati e riducendo, almeno potenzialmente, il rischio di risultati elettorali disomogenei, e infine risolve il problema per cui il voto di chi ha tra i 18 e i 25 anni vale la metà di chi ne ha più di 25. Si tratta di una riforma ragionevole, tanto più alla luce del referendum che ha confermato il taglio del numero dei parlamentari e che rende necessari ancora alcuni interventi che hanno a che fare con l’efficienza del nostro sistema istituzionale. Inoltre, affronta il problema della rappresentanza democratica degli italiani, offrendo uno strumento utile a rafforzare il rapporto delle generazioni più giovani con la democrazia.