Il “Parco del Vesuvio”, meta meno ambita dai turisti
I turisti fuggono via, dal Parco Nazionale del Vesuvio, è ciò che denuncia il comitato di protesta delle guide alpine e vulcanologiche, insieme alle altre 28 sigle delle categorie del settore turistico, riunitesi sul Vesuvio in presidio permanente per porre agli occhi dell’opinione pubblica, ciò che sta accadendo sul sito di notevole rilevanza turistica.
Il Presidente del presidio Paolo Cappelli, dichiara quanto segue: “Pessima immagine a livello mondiale”, denunciando che l’accoglienza riservata ai turisti avviene in condizioni disagevoli, tanto è che in tanti scelgono di andare via quando scoprono una volta giunti all’accesso che porta al vulcano, che l’acquisto del biglietto può essere effettuato solo online perché non esiste la biglietteria fisica, e risulta complicato effettuarne la prenotazione del ticket perché la linea non prende e il Wi-Fi funziona male.
Inoltre, le guide sottolineano anche la mancanza di bagni pubblici, chiusi da un anno a seguito del protocollo Covid, ma che nel resto risultano aperti nei siti turistici di tutta Italia, solo sul Vesuvio vige ancora questa restrizione.
La scorsa settimana le guide insieme alle altre categorie, hanno manifestato contro questa situazione, chiedendo “la riapertura della biglietteria e di attuare diverse misure sul contingentamento, infatti al momento al cono l’accesso è limitato a150 perone l’ora, mentre a Pompei si può accedere in 2mila, ma bisogna sottolineare che l’escursione sul Vesuvio avviene totalmente all’aperto, inoltre a tutti questo va aggiunto anche che, l’impatto visivo riservato ai turisti nel percorrere le strade che conducono al Vesuvio, non è tra i migliori, queste ultime versano in stato di completo abbandono, come le vie d’accesso che conducono al cratere dove si evidenziano mancanza di pulizia e manutenzione, non esiste un controllo alle auto lasciate parcheggiate dai turisti per la visita, agenzie di viaggi, tour operator e compagnie crocieristiche impossibilitate a poter acquistare i biglietti, insomma un sito di interesse ad alto impatto turistico, lasciato in uno stato di abbandono.