Raffaella Carrà: “Gioire di una piccola o di una grande cosa significa vivere”

“Un artista generalmente non può essere cattivo. Casomai caparbio, testardo, deve credere in sè stesso, ma con autoironia. Può provare invidia per chi ce la fa, ma in cuor suo sa che chi ha successo a lungo se lo merita”. Quella appena riportata è un’affermazione di una delle più grandi donne che hanno dominato la televisione italiana: Raffaella Carrà. È andata via in maniera silenziosa ed elegante uscendo definitivamente dalle scene dei più grandi palcoscenici della tv italiana e spagnola e a dimostrarne la sua umiltà è una delle tantissime dichiarazioni che lei stessa ha rilasciato: “La mia carriera è stato un continuo sorprendermi, e questo è il massimo: gioire di una piccola o di una grande cosa significa vivere”. La notizia della sua morte è rimbalzata rapidamente sulle principali testate giornalistiche internazionali. E’ morta non solo una conduttrice, ma una ballerina, artista e icona della modernità nell’Italia degli anni ’60 che si avvicinava alla ricostruzione con l’esplosione del boom economico. La Carrà ci ha fatto sognare con il suo ombelico e con le sue sigle televisive uniche entrando nelle case dei suoi amati telespettatori che quotidianamente la seguivano. Ha saputo aprire la strada a tutte le donne, affrontando, a volte, tematiche importanti come quella dell’adozione di bambini per i genitori single. Pur non avendone, non per sua volontà, era promotrice di tematiche sociali come quella dell’adozione a distanza, ideandone un format televisivo. Raffaella Carrà è riuscita a tenere fermi milioni di persone a casa per guardare il suo amato programma “Carramba che fortuna” aggiudicandosi oltre a numerosi riconoscimenti, anche la coniazione del termine “Carrambata”. Vogliamo ricordarla con le parole di una canzone che l’ha resa celebre a tutti, infatti non vogliamo pensare che sia morta, ma che semplicemente “si sia spostata un po’ più in là” restando ora e per sempre nelle nostre menti e ringraziandola di averci fatto amare la televisione italiana.

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