Attività benefiche

Nel seguente dialogo, Lali Panchulidze, rappresentante della cultura georgiana in Italia, con l’associazione “Acigea”, ci aiuta a conoscerne meglio le attività a tutto tondo: attività con radici antiche, divulgate in modo moderno. Strettamente legata all’antichissima chiesa cristiano-ortodossa georgiana, autocefala, quindi indipendente, e nello stesso tempo dialogante in generale, ed in particolare con i cattolici, i quali, sul piano dottrinale, ha molto in comune. La pandemia non ha fermato le attività di Acigea, che le ha, piuttosto, intensificate, per essere d’aiuto alla comunità georgiana in Italia, ma anche ai bisognosi, in generale… Acigea, infatti, è simile ad un’ambasciata, poiché l’associazione porta i valori migliori georgiani oltre il Caucaso. Le attività di Acigea, pur non politiche in senso proprio, cercano comunque di valorizzare le specificità culturali, in nome di radici euroasiatiche, geopolitiche originali, rispetto ad un troppo uniformante mondialismo a guida atlantica. Sua priorità è fare conoscere di più, in Europa occidentale, la terra georgiana, che non era sconosciuta nell’antichità, tra storia e mito: era l’antica e leggendaria Colchide, i luoghi esplorati da Giasone e gli argonauti per la tradizione greca antica. Inoltre, Lali Panchulidze, laureata in letteratura, e consulente di uno Studio Legale, esprime amore per il proprio Sakartvelo: nome con cui i georgiani tradizionalmente definiscono la propria appartenenza ed origine etnica e linguistica: letteralmente, terra dei Kartvelebi, ovvero l’antico regno della dinastia dei Bragationi, di Karli: regione storica e centrale della moderna Georgia.

Ricciardi: “Sei da anni una rappresentante e promotrice della comunità georgiana e della sua antichissima cultura cristiana-ortodossa: puoi raccontare delle importanti attività di volontariato e protezione civile svolti in tempo di Covid, che hai contribuito ad organizzare in questo periodo?”

Panchulidze: “Con i Volontari Nazionali della Santa Croce che è gruppo identitario, cristiano ecumenico, organizzato e riconosciuto, di assistenza sociale, primo soccorso e protezione civile, abbiamo aiutato, soprattutto, in Lombardia e Piemonte, decine di famiglie, sia cattoliche che ortodosse, portando loro alimentari, vestiario, generi di prima necessità e, a Natale, anche 500 doni per bambini”.

Ricciardi: “Puoi spiegare qualcosa in più del tuo ruolo di rappresentante della Georgia in Italia, cioè, con più dettagli, in cosa consista, e quali siano le sue priorità?”

Panchulidze: ”Io sono semplicemente una dei tanti fieri” patrioti ortodossi georgiani presenti in Italia ed Europa, che promuovono la nostra cultura e aiutano la nostra comunità. Con ACIGEA (associazione culturale internazionale cristiana ecumenica Italia Georgia Eurasia, legalmente costituita e ufficialmente riconosciuta dallo Stato italiano, dalla Unione Europea e dalla Regione Lombardia) abbiamo coinvolto oltre 300 persone, per i 2/3 italiani amici nostri e della Georgia”.

Ricciardi: “In che modo si sta riorganizzando la comunità georgiana in Italia, in questo periodo in cui, forse, si sta superando la grave calamità della pandemia?”

Panchulidze: “Al di là delle autorità politiche e diplomatiche ufficiali che cambiano ad ogni elezione, il vero riferimento, collante e aiuto della nostra comunità è la Chiesa Ortodossa Apostolica di Georgia, la Metropolia dell’Europa occidentale, i nostri bravi sacerdoti come Padre Kirioni Machaidze della Parrocchia milanese dedicata a Santa Regina Tamara. Il 90% dei georgiani sono cristiani ortodossi fedeli al nostro Santo Patriarca Ilia II”.

Ricciardi: “Oltre ad attività che valorizzano la spiritualità ed il sociale, state promuovendo anche forme particolari di creatività: ad esempio, l’alta moda, e la tradizione culinaria georgiana, anche con il top della ristorazione, a Milano: puoi dircene qualcosa in più?”

Panchulidze: “L’arte, la moda, la cultura sono forme e momenti di confronto, dialogo e sintesi. Abbiamo organizzato mostre, sfilate, presentazioni di libri e, da settembre, siamo felici di poter collaborare con Irina e suo marito Federico che apriranno, a Milano, un locale top di cucina tradizionale georgiana”.

Ricciardi: “Le vostre attività sono improntate al favorire il dialogo tra culture; hanno, quale denominatore comune, l’integrazione tra diverse identità eurasiatiche: puoi dirne di più? Ricordo che ci sono varie forme di progetto geo-politico eurasiatico, per un mondo più multipolare, equilibrato, e non solo ad egemonia USA… e la stessa Georgia è una terra al confine tra Europa ed Asia, nel Caucaso: terra considerata collegata più all’Asia, geograficamente, più all’Europa orientale sul piano culturale…”.

Panchulidze: “Non ci occupiamo di politica ma vi sono dei dati geografici, storici e culturali evidenti e incontestabili che dovrebbero far ragionare il nostro popolo e, soprattutto, i nostri governanti. La Georgia è il cuore del Caucaso e dell’Eurasia, strategico ponte levatoio sulla Via della Seta, confine e cerniera naturale fra Europa e Asia. I georgiani hanno una antichissima e profonda identità culturale, linguistica e religiosa, che coincide e si identifica con la storia della dinastia Bagrationi e con la nostra Santa Chiesa Ortodossa Apostolica. I poteri forti della plutocrazia mondialista, da noi, non riusciranno mai ad imporre il loro pensiero unico materialista consumista liberal arcobaleno: siamo un fiero e combattivo popolo di patrioti ortodossi. Siamo amici di tutti e vogliamo vivere in pace ma nel reciproco rispetto e secondo le nostre consolidate tradizioni, per questo difendiamo la nostra sovranità”.

Ricciardi: “Ci sono aspetti della cultura georgiana ancora poco conosciuti in Italia, che a tuo avviso sono da conoscere maggiormente, anche per avvicinare le due popolazioni?”

Panchulidze: “I georgiani sono un popolo estremamente orgoglioso, fiero e coraggioso, siamo uomini e donne leali e d’onore, molto rigidi ma anche sinceri, accoglienti e generosi. Il nostro carattere si evidenzia nelle nostre danze guerriere che parlano di lotta e d’amore, e nei nostri banchetti tradizionali dove dedichiamo brindisi ai nostri antenati, alle nostre famiglie, ai nostri amici, alla nostra amatissima Sakartvelo Ortodossa”.
Introduzione e quesiti di Antonella Ricciardi, luglio 2021

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