Incendio di Poggioreale, i primi dati sulla qualità dell’aria – avviato monitoraggio diossine
ARPAC è intervenuta ieri notte intorno alle 24.00, in collaborazione con la Prefettura, per valutare gli effetti ambientali dell’incendio divampato ieri in serata in via De Roberto nel quartiere di Poggioreale nella periferia di Napoli. L’incendio ha interessato materiale di vario tipo abbandonato a bordo strada, tra cui pneumatici, carcasse di automobili e rifiuti di varie categorie. Al momento dell’intervento dei tecnici ARPAC del dipartimento di Napoli, il rogo è apparso in fase avanzata di spegnimento da parte dei Vigili del fuoco. A tutela delle matrici ambientali coinvolte, l’Agenzia ha raccolto le informazioni utili per indicare tempestivamente ai soggetti competenti le misure necessarie di prevenzione da attuare nell’immediato, incluse quelle per la corretta gestione del materiale combusto.
Parallelamente i tecnici della direzione tecnica ARPAC hanno valutato il quadro dei dati meteo e di qualità dell’aria disponibili. Il vento proveniente da Est-Sud Est, di debole intensità, ha spinto i fumi generati dall’incendio in direzione via nuova Poggioreale. La stazione di monitoraggio più vicina è a Napoli – Ospedale San Giovanni Bosco, dove è presente uno strumento di misura oraria delle concentrazioni di ossidi di azoto (NO2 e di misura giornaliera delle concentrazioni di PM10. I dati grezzi mostrano un limitato aumento del valore orario di NO2 fino a 80 microgrammi per metro cubo alle 22.00 (il limite orario previsto dalla normativa è 200 microgrammi per metro cubo) comunque in calo alle 23 e alle 24. Nessuna ulteriore stazione della rete regionale ha misurato nella sera di ieri concentrazioni di inquinanti elevate correlabili all’incendio.
Dopo le 24 e fino alla mattina di ieri non si osservano anomalie, anche i valori di NO2 rilevati dalla stazione dell’Ospedale San Giovanni Bosco sono diminuiti. Di notte si è rilevato nell’area interessata vento debole da Est al suolo e da Nord Est in quota. L’altezza di rimescolamento si è mantenuta bassa fra 300 e 500 metri, quindi il plume emesso dall’incendio si è sviluppato fino a quella quota e poi si è allargato. Già alle 24 il plume non era più riconoscibile dalle webcam grazie alle operazioni di spegnimento.
I tecnici del dipartimento di Napoli hanno avviato il monitoraggio delle diossine eventualmente disperse in atmosfera nel corso dell’evento, mediante un campionatore ad alto volume posizionato nelle vicinanze del sito dell’incendio. Gli esiti del monitoraggio verranno resi noti non appena disponibili.