Devastata la sede della Cgil, 38 agenti feriti e 12 arresti. Cgil, Cisl, Uil si preparano a scendere in piazza
Lo scorso 9 ottobre è stata violata e devastata la sede romana della Cgil, ad opera di movimenti fascisti. L’attacco al simbolo del diritto al lavoro e della democrazia è avvenuto a seguito della manifestazione organizzata per protestare contro il Green pass, nel cuore della Capitale. Una manifestazione che, però, si è trasformata in terreno fertile per gli esponenti di estrema destra, che hanno utilizzato il corteo per sferrare il loro attacco. Durante lo scontro diversi agenti di polizia sono rimasti feriti, riportando molteplici fratture alle costole e al volto. Purtroppo, l’avanzata violenta da parte dei manifestanti guidati dagli esponenti di Forza Nuova, movimento neofascista di estrema destra, ha avuto la meglio. In pochi minuti gli uffici della sede della Cgil in corso d’Italia sono stati devastati. 12 le persone arrestate, tra cui i leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino e Roberto Fiore, l’ex Nar Luigi Aronica detto “Er Pantera” e il leader dei ristoratori di IoApro, Biagio Passaro, ripresosi all’interno degli uffici del sindacato dopo aver fatto irruzione. Immediata la reazione di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ha definito l’attacco: “Un atto di offesa alla Costituzione nata dalla Resistenza”. E ancora: “Questo è stato un atto che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti. Vorrei che fosse chiaro che se qualcuno ha pensato di intimidirci, di metterci paura, di farci stare zitti, deve sapere che la Cgil, il movimento dei lavoratori sono quelli che hanno sconfitto il fascismo in questo Paese, hanno riconquistato la democrazia: non ci intimidiscono, non ci fanno paura. In un Paese che rischia di perdere la memoria bisogna sapere cosa ha portato il fascismo nel nostro paese: guerra e disperazione”. Anche il mondo della politica ha espresso la sua solidarietà, recandosi presso la sede della Cgil e condannando gli atti violenti. All’indomani dell’attacco, in migliaia si sono recati al presidio di solidarietà organizzato presso la sede devastata, intonando il canto partigiano “Bella ciao” e sventolando le bandiere rosse del sindacato e delle altre sigle di categoria. Intanto, Cgil, Cisl e Uil sono pronti a scendere in piazza sabato 16 ottobre per difendere il lavoro e la democrazia, e chiedere lo scioglimento dei movimenti neofascisti artefici della rivolta e della distruzione della sede.