La città della felicità: San Leucio
La colonia reale di S. Leucio veniva chiamata anche Ferdinandopoli, perché fu fondata da Ferdinando IV di Borbone nel 1789. I filosofi del regno dell’epoca come Giovan Battista Vico, Antonio Genovesi, e Gaetano Filangieri ispirarono un codice di leggi che rese la città adatta alla felicità del popolo, vigevano meritocrazia, uguaglianza di genere, istruzione obbligatoria. Fu definito Codice leuciano, in esso si potevano ritrovare anche accordi per la cassa malattia e vecchiaia, la prevenzione sanitaria, la vaccinazione contro il vaiolo e il matrimonio senza un accordo paterno. A S. Leucio regnava la felicità, il re assegnava ai giovani sposi una casa di 190 metri quadrati, in cui si poteva trovare un telaio e tutte le case erano dotate di acqua corrente. La visita al belvedere di S. Leucio affascina anche per la storia delle seterie di S. Leucio, le seterie sopravvissero sino al 1861 quando purtroppo le autorità del nuovo Regno ne decretarono la fine perché le privatizzarono. Molto interessanti gli appartamenti reali in cui su prenotazione si può visitare la sala da bagno della regina Carolina, che era la sorella di Maria Antonietta, regina consorte di re Luigi XVI di Francia. La regina Maria Carolina era affascinata da Ercolano e Pompei e si fece costruire una stanza da bagno che riproducesse quelle delle ville patrizie romane, ma dotata di uno scaldabagno collocato nel sottosuolo. Il matrimonio con Ferdinando IV di Borbone fu celebrato per procura il 7 aprile 1768 e durò ben 46 anni fino alla morte della regina. L’imperatrice Maria Teresa quando stipulò il contratto matrimoniale con Carlo III padre di Ferdinando volle per la figlia una clausola imprescindibile: alla nascita del primo figlio maschio, erede al trono, la regina sarebbe diventata membro inalienabile del consiglio di Stato.