Arriva l’emozionante corto “Non vi lasceremo soli”

Un cortometraggio ideato dal giornalista Davide Guida che vede protagonista la giornalista Rosita Arpaia nelle vesti di attrice e mostra che col bullismo siamo tutti colpevoli.
Tendiamo sempre a riflettere per capire e intervenire, senza muoversi in tempo facendo continuare il fenomeno del bullismo senza freni. Di questo serio problema giovanile, la giornalista Rosita Arpaia si impegna da tempo per combattere le esperienze di bullismo che portano a disagi gravi e persistenti e nel sociale con importanti progetti giovanili contro tutti gli scenari possibili di violenza. Proprio su questa grave piaga Rosita Arpaia ha scritto una poesia, quattro anni fa dedicata ai bambini disabili e si intitola “Diversamente Dio”, che gli ha portato a un prestigioso riconoscimento a un concorso letterario a Napoli. Ultimamente la vede protagonista di un cortometraggio sociale “Non vi lasceremo soli” ideato dal noto sceneggiatore regista di film Davide Guida DGPhotoArt Cinema in collaborazione con il Comune di San Gennaro Vesuviano, che narra la storia di Fabiana, studentessa di liceo, in rottura con alcuni compagni di classe che la bullizzano continuamente. Nonostante Fabiana per la disperazione prende una cattiva strada ma alla fine tutto finirà bene. Di questo fenomeno ancora sottovalutato la stessa Rosita Arpaia afferma che “il bullismo è una grave piaga da combattere e da arginare, sono come sempre in prima linea e secondo me si deve cominciare dagli addetti che circondano. Non bisogna dire a scuola che il bullo è solo il bambino ma si deve parlare anche del binomio adulto-adolescente. Io che sono una docente della scuola IC Cariteo Italico di Fuorigrotta e a volte sento parlare di parole offensive a un bambino affrontando un bullismo adulto. Il nostro lavoro di insegnamento per il bullismo e il cyberbullismo deve essere focalizzato per moralizzare gli alunni senza renderli “frustanti”.
Ecco la poesia sul tema del bullismo:
Diversamente Dio
(traduzione in lingua italiana di Rosita Arpaia)
dedicata non solo ai miei alunni diversamente abili)
Quando io mi avvicino, con paura, per cercare di capirti… tu a modo tuo con uno sguardo, con uno strillo o una scappata mi fai capire che mi hai accettato.
Qui in mezzo la straniera sono io!! Certa gente ancora deve capire che si può parlare anche con un gesto… o con un grido! Ma poi, quando ti mettono peggio di un cane dentro ad un angolino, non hanno capito che stanno uccidendo il loro Dio.
E ancora peggio quando stai su quella sedia con le ruote, che quando mi vedi entrare , mi puoi solo guardare con quegli occhi grandi… e ridere. Adesso capisco che mi vuoi dire: “Non piangere!” Adesso capisco che sei tu che stai consolando me!
Che sei tu il mio Dio!

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