La Sezione capuana dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani ha ricordato il Milite Ignoto
La Sezione capuana dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani, con una sobria e sentita cerimonia ha inteso ricordare l’Ignoto Milite nel 1° centenario della tumulazione all’Altare della Patria in Roma.
La celebrazione della Santa Messa, tenutasi nella Basilica Cattedrale è stata officiata da S.E.R. Monsignor Salvatore Visco, Arcivescovo di Capua, che ha ricordato l’alto simbolo del Soldato senza Nome con una toccante e pregevole Omelia. Al termine della Celebrazione Eucaristica, nei nuovi saloni parrocchiali annessi alla Cattedrale si è proceduto alla rievocazione storica affidata alle immagini di un video che ha riscosso unanimi apprezzamenti dei presenti.
L’idea di onorare i caduti le cui salme non sono mai state identificate fu del Colonnello Giulio Douhet, nato a Caserta il 30 maggio 1869, proveniente da una famiglia di origine savoiarde, infatti il padre era un Ufficiale farmacista presso l’Ospedale Militare dell’odierna città capoluogo. Douhet, ecclettico Ufficiale dei Bersaglieri. Nel 1920, nella posizione “in congedo”, fondò l’Unione Nazionale Ufficiali e Soldati e la rivista: “Il Dovere” organo ufficiale di informazione della stessa Associazione, sulle cui pagine lanciò per primo, la proposta di onorare i caduti “Senza Nome”.
L’11 agosto 1921, all’unanimità e in assenza di dibattito, venne approvata la legge n.1075 relativa alla sepoltura di un Soldato Ignoto caduto in guerra, e, nella stessa seduta venne approvata anche la legge n.1074 del trasporto gratuito delle salme dei caduti in guerra. Entrambe le Leggi vennero pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia di sabato 20 agosto 1921.
Il Ministro della Guerra, l’Onorevole Luigi Gasparotto, nominò una apposita commissione e fu stabilito un itinerario che doveva visitare gli undici campi di battaglia teatri di aspri combattimenti, al fine di raccogliere 11 salme di soldati non identificati.
Rovereto – Pasubio – Ortigara – Grappa – Montello – Basso Piave – Cadore – Gorizia – Falzarego – Monte Rambon – Monte San Michele.
11 salme, composte in altrettante casse di legno di uguale foggia e fattura, furono trasportate nella Chiesa di Sant’Ignazio a Gorizia e successivamente nella Basilica di Santa Maria assunta in Aquileia. Il giorno 29 ottobre doveva avvenire la designazione, del prescelto, uno degli undici soldati Senza Nome doveva raggiungere il Vittoriano all’Altare della Patria in Roma. Venne scelta la popolana Maria Maddalena Blasizza coniugata con Antonio Bergamas, il cui figlio, anch’esso come il padre di nome Antonio, disertò dall’Esercito Austriaco, arruolandosi volontario nel Regio Esercito con il nome di guerra Antonio Bontempelli. Sottotenente del 137° Fanteria della Brigata “Barletta” cadde in combattimento. Il suo corpo non venne mai ritrovato, alla sua memoria gli venne concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nella Basilica di Aquileia, presente il Duca d’Aosta Comandante dell’invitta 3a Armata, Maria Bergamas con passo malfermo ed il cuore in tumulto, singhiozzando passò davanti alle bare, si fermò davanti alla 10a sulla quale fece scendere il suo velo da lutto, anziché dei fiori bianchi come da cerimoniale. La scelta era avvenuta, il soldato senza nome dopo un viaggio lungo 800 kilometri, in quattro giorni attraversando cinque regioni e 11 città giunse a Roma il 2 novembre 1921. Il giorno successivo la salma venne trasferita nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dove venne allestita la camera ardente per l’ultimo saluto dei romani e di quanti raggiunsero la capitale. Il giorno 4 novembre un imponente corteo scortò il Milite Ignoto all’Altare della Patria, sempre con un preciso cerimoniale la bara prima di essere definitivamente chiusa nel sepolcro. Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele appuntò sulla stessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Alle ore 10.36 del 4 novembre 1921 terminò la cerimonia funebre, senza nessun discorso pubblico. Il Soldato sconosciuto all’altare della Patria, dal quel lontano 4 novembre a tutt’oggi e, per il futuro, riceve gli onori dai Capi politici di tutto il mondo in visita nella città eterna e l’omaggio riverente ed ossequioso del Capo dello Stato e degli italiani tutti.
Alla cerimonia capuana, con la loro presenza hanno dato lustro la Dottoressa Giuliana Semprebuono, Sub-commissario per il Comune di Capua, i Sindaci di Caiazzo Stefano Giaquinto e Franco Lepore primo cittadino di Galluccio con il Gonfalone comunale le cui amministrazioni di cui sono a capo hanno conferito la cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto. Non potevano mancare le consorelle Associazioni d’Arma con a capo il Generale Ippolito Gassirà Delegato Regionale dell’UNUCI, i Labari delle Sezione di Caserta e Capua dell’Arma Aeronautica, inoltre la Sezione capuana dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il nutrito gruppo dell’Associazione Polizia Penitenziaria di Aversa, la Colonnella (stendardo) dell’Associazione Granatieri di Sardegna Sezione di Caserta. l’Associazione Polizia di Stato di Caserta e Marcianise, l’Associazione per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate con le socie Pasfa Giovanna Iannaccone e Moana Roviello in rappresentanza della Presidente Rosa Di Liddo neoeletta alla guida del sodalizio casertano. Presente il Vicepresidente Nazionale per il Centro Italia Commendatore Vincenzo Di Giulio, in rappresentanza del Presidente Nazionale Commendatore Dottor Roberto Congedi, trattenuto a Viterbo per impegni inderogabili. Il Commendatore Di Giulio, nel prendere la parola, ha portato il saluto del Presidente e dell’UNSI Nazionale ed ha avuto, nei confronti del Direttivo di Capua parole di vivo apprezzamento.