Afghanistan: morta giovane pallavolista. I media locali: “I talebani non c’entrano, si tratta di suicidio”
Continua ad infittirsi il mistero sulla morte di Mahjubin Hakimi, la 18enne pallavolista scomparsa in circostanze misteriose a Kabul, in Afghanistan. Tutto ha inizio lo scorso giovedì, quando l’Independent Persian diffonde la notizia che una giovane ragazza è stata decapitata dai talebani non solo perché non voleva indossare l’Hijab, il velo islamico, durante le partite di pallavolo, ma anche perché apparteneva agli Hazara (la minoranza sciita ritenuta indegna dagli studenti coranici). La notizia in breve tempo fa il giro del mondo, suscitando un moto di indignazione e sdegno verso l’ennesima, presunta, barbarie perpetrata dai talebani ai danni di donne innocenti. L’articolo del quotidiano in lingua farsi, versione persiana di quello britannico, era stato accompagnato dall’intervista fatta da uno dei giornalisti a una delle allenatrici della giovane Mahjubin, che attraverso lo pseudonimo di Suraya Afzali, utilizzato per ovvie ragioni di sicurezza, aveva raccontato dell’omicidio della ragazza avvenuto, a suo dire, all’inizio di ottobre e che era stato tenuto nascosto dai genitori per paura di ritorsioni da parte dei talebani. Dopo poche ore dal lancio della notizia, però, si sono susseguite una serie di smentite, che hanno addirittura portato alla rimozione dell’articolo incriminato, bollato poi come una fake news. A chiedere la rimozione dell’articolo dal sito del quotidiano è stata la famiglia della vittima, che ha smentito categoricamente il coinvolgimento dei talebani nella morte della figlia. A sollevare i dubbi sulla veridicità della notizia è stato anche Matiullah Shirzad, direttore di Aamaj News, una testata giornalistica che ha corrispondenti in tutte e 34 le province dell’Afghanistan. Secondo il giornalista, infatti, la morte della ragazza sarebbe avvenuta il 22 del mese di Mordad dell’anno 1400 (in base al calendario persiano) ovvero il 13 agosto, dunque, due giorni prima della presa di Kabul da parte dei miliziani. Ancora, secondo il giornalista Miraqa Popal, ex capo dell’emittente televisiva Tolo News, ora rifugiato in Albania, la ragazza si sarebbe suicidata dieci giorni prima dell’arrivo dei talebani in città per paura di essere uccisa dagli studenti coranici. A supporto di questa versione sembrerebbero esserci anche dei messaggi di cordoglio apparsi sul profilo Facebook del fratello della ragazza, risalenti proprio agli inizi di agosto. Ad oggi, resta ancora un mistero su cosa o chi abbia effettivamente causato la morte della giovane ragazza.