La sicurezza pubblica e l’ordine pubblico: due facce della stessa medaglia?
Dottrina maggioritaria accogliendo l’accezione materiale dell’ordine pubblico, ritiene che i concetti di sicurezza e ordine pubblico siano equivalenti e, dunque, rappresentino due facce della stessa medaglia.
Preliminarmente, la sicurezza pubblica è un bene comune; l’ordine pubblico, invece, è un servizio pubblico.
Si potrebbe dire che la sicurezza pubblica è un bene comune “strumentale” al benessere delle persone; quindi, garantire la sicurezza di una comunità significa adottare misure che consentono a tale comunità di poter attendere serenamente alle proprie occupazioni.
L’art. 118 della Carta Costituzionale, all’ultimo comma, legittima i cittadini – applicando il principio di sussidiarietà – ad attivarsi per prendersi cura del bene comune sicurezza nel proprio territorio.
La confusione fra “ordine pubblico” e “sicurezza” ha suscitato il comprensibile timore che i poteri pubblici potessero perdere il controllo di un settore delicatissimo dal punto di vista delle libertà fondamentali, qual è appunto l’ordine pubblico. Il mantenimento dell’ordine pubblico è prerogativa dei poteri pubblici e i cittadini non debbono intervenire nelle questioni che Lo riguardano. Possono, invece, prendersi cura del bene comune ‘sicurezza’, che è un concetto più ampio perché ricomprende – per citare un esempio – il controllo del territorio in forme che non comportano l’uso della forza, ma solo una presenza vigile in zone fortemente a rischio.
L’inserimento nell’ordinamento giuridico italiano della locuzione “ordine e sicurezza pubblica” avvenne con l’art. 2 del T.U.L.P.S. del 1926 (poi riprodotto nel T.U.L.P.S. del 1931), secondo cui: «Il Prefetto, in caso d’urgenza o per grave necessità pubblica, ha facoltà di adottare i provvedimenti indispensabili per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica».
È oramai pacifico che la dottrina – unanime – ritiene che il concetto di ordine pubblico designi il mero ordine materiale l’«ordre dans la rue», il quale può ritenersi turbato solo in conseguenza di comportamenti umani violenti o di casi fortuiti come un terremoto o un’alluvione, pregiudizievoli per la pubblica incolumità.
Viceversa, la sicurezza pubblica si identifica con lo stato psicologico della collettività, al fine di raggiungere la pace e la tranquillità di ciascun consociato nella loro persona e nei loro beni.
È dunque plausibile sostenere che sicurezza e ordine pubblico sono i due lati della stessa medaglia; e tale considerazione è tanto antica quanto attuale perché nei regimi autoritari, la sicurezza pubblica era considerata la sicurezza “ipostatizzata” dello Stato-persona; viceversa, negli ordinamenti democratici la sicurezza è considerata “ipostatizzata” dello Stato-comunità.
In altre parole, negli ordinamenti democratici la sicurezza pubblica in tanto esiste purché l’ordine pubblico materiale sia mantenuto. E ciò non solo grazie alla funzione di pubblica sicurezza ma, ancor prima, «con misure di sicurezza sociale ed altri servizi pubblici» in grado di eliminare a monte le cause dei potenziali disordini.