Il pianeta Terra sta bruciando: la NASA mostra il globo incendiato

Gli incendi boschivi, come quelli che stiamo vivendo negli ultimi mesi e nell’attuale contesto dei cambiamenti climatici, sono un problema destinato a complicarsi ed aggravarsi nei prossimi anni. I cambiamenti climatici sono già in atto e stanno comportando un aumento costante delle temperature globali, con variazioni dei modelli di precipitazioni con la conseguenza di un aumento del rischio legato ad eventi meteorologici e climatici estremi. Un esempio recente è avvenuto proprio in Italia e precisamente in Sicilia dove il termometro climatico ha raggiunto i 48,8 gradi ponendo questa regione in posizione da record nei confronti di tutti gli altri Paesi Europei che non hanno mai raggiunto tali risultati. Gli effetti varieranno in base alle regioni e alle località, ma in combinazione con gravi siccità e ondate di calore, gli incendi boschivi hanno già conseguenze catastrofiche. Grazie al servizio della Fire Information for Resource Management System della Nasa è possibile vedere chiaramente che il mondo sta bruciando. In questa situazione sono coinvolti tutti i Paesi del mondo, e questo non fa altro che sottolineare la gravità della situazione che ormai è ingestibile. Dall’Australia alla Siberia, dalla Grecia alla Turchia, dall’Italia alla California, dall’Amazzonia all’Africa. Sono innumerevoli i punti rossi sulla mappa. Emerge chiaro dall’immagine che ad essere colpiti maggiormente sono la zona centro-meridionale dell’Africa, in particolare Zambia, Angola, Malawi, Madagascar e Repubblica democratica del Congo, dove lo strato di fumo è così spesso da oscurare per intero alcune aree. In Africa, scrive la NASA, non è possibile determinare come e dove sia partito l’incendio. Ad ardere ci sono anche gran parte del Nord e del Sud America, la penisola arabica, la costa mediterranea, l’Europa nord-orientale. Anche l’Asia è in fiamme, infatti, a bruciare sono le coste dell’India, la Siberia, nonché Cina, Malesia e Indonesia. Dopo questo breve viaggio per il mondo è lecito chiedersi qual è la situazione in Italia. L’Italia sta bruciando, in particolare al Sud, e i vari incendi, di natura dolosa o generica, sono in costante aumento. Fa sapere la protezione civile, sono state 281 le richieste di intervento aereo per roghi di vaste dimensioni, e la maggior parte ha riguardato la Calabria (82). Al secondo posto la Sicilia, con 61 richieste, poi il Lazio (48), la Basilicata (28), il Molise (16), Puglia (11), Campania (11), Sardegna (10), Abruzzo (10), Marche (2) e Umbria (2). La situazione è fuori controllo soprattutto in due regioni: in Sicilia e Calabria, dove i vigili del fuoco sono stati impegnati per oltre 300 interventi nel giro di 12 ore con sette canadair in volo, tanto da spingere il Presidente della Regione Calabria a chiedere lo stato d’emergenza per questi eventi calamitosi. In un rapporto sullo stato attuale della climatologia, è stato definito “inequivocabile” il ruolo dell’uomo nel cambiamento climatico. Nel peggiore dei cinque scenari sul futuro delle emissioni, il mondo subirà un catastrofico aumento medio di temperatura di 4,4°C entro il 2100. Tutti questi dati dimostrano che quella dell’emergenza climatica è un problema che va affrontano al più presto prima che le conseguenze del cambiamento climatico siano irreversibili.

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