“Teatro” è il nuovo album di A-L

Dopo la pubblicazione dell’EP di debutto “Note di notte” (2019) ed il successo delle sue ultime release – tra cui “Che Hit” e “In queste sere”, A-L, tra i rappresentanti più apprezzati e versatili della scena italiana, torna con “Teatro” (Red Owl Records/Visory Records), il suo nuovo album.
Composto da 14 tracce, 14 passi che conducono ad un’unica meta, quella della scoperta di sé nella propria accezione poliedrica e complessa, “Teatro” descrive e racconta la vita come un’opera, analizzandone ogni angolazione ed evidenziando l’ecletticità dell’artista capitolino che, senza mai dissociarsi dalle radici musicali e culturali del rap di matrice Old School a cui attinge sin dagli esordi, grazie ad influenze provenienti da generi quali il cantautorato, il reggaeton ed il pop contemporaneo, presenta un concept armonico e ben amalgamato, in grado di filtrare un arcobaleno di tematiche diverse sotto la stessa lente, quella di un animo attento e sensibile.
Dall’intensità di “Per sempre” e “In queste sere”, al pungente e sagace sarcasmo di “Tenzone”, “Ignoranza” e “Me ne sbatto”, fino alla leggerezza ballabile e fresca di “Despertador” (feat. La Rueña), “Che Hit” e “Sopra Me/Te”, A-L fa centro con un linguaggio immediato e diretto e con un’attitudine attualissima che deriva da una caleidoscopica combinazione di ascolti, il tutto sorretto da una scrittura cristallina, personale e sincera.
Ogni brano racchiude in sé una duplice accezione: da una parte, il pensiero, la visione e le esperienze dirette trasposte in musica dall’artista, dall’altra, concetti e riflessioni dal valore collettivo, universale, nei quali ciascun ascoltatore può immedesimarsi ed immergersi, scoprendo nuove prospettive, chiavi di lettura differenti e ritrovando quell’eterogeneità che sempre più spesso viene messa in disparte, sovrastata dalla ricerca, frenetica e spasmodica, di una singola caratteristica, una peculiarità che ci identifichi e rappresenti.
«Questo disco – dichiara A-L – è la mia opera teatrale in chiave rap. Attraverso i brani che lo compongono, percorro tutte le mie sfaccettature, passando da beat cupi e testi impegnati molto personali, a canzoni frizzanti e leggere. Ci ho messo tutto me stesso e per la prima volta nella mia carriera, ho scelto di dare spazio ad artisti emergenti, amici che apprezzo moltissimo e che ero certo avrebbero dato il loro contributo alzando il livello del progetto».

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